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La manifestazione della Sagra del Grano, interrotta a causa della guerra, venne ripresa nel 1952 sotto l’amministrazione Marino.
Il comitato da lui presieduto incaricò la Publineon di Cuneo di preparare un bozzetto che rappresentasse la Sagra. Ecco uno stralcio della lettera in risposta alla richiesta: “Scartata dopo qualche tentativo in quella direzione l’idea della donna prosperosa che regge un manipolo di spighe, perché ne risultava immancabilmente un manifesto da “battaglia del grano” o da “istituto di assicurazioni”, ci siamo orientati su una composizione che ricava un volto di donna dalla combinazione degli elementi tipici della nostra estate: grano, papaveri e fiordalisi”.
Nacque così la mascotte della Sagra del Grano ad opera di Carlo Prandoni, fotografo, pittore e grafico autodidatta che operò in Cuneo e provincia per molti anni.
Curiosità: per lungo tempo i saviglianesi attribuirono l’opera grafica al pittore locale Beppe Morino.

Fonte: testo dell’articolo pubblicato su Il Saviglianese del 29 luglio 2020


Titolo originale: La mascotte della Sagra
Datazione: 1953
Archivio Privato-Mondino ; pubblicato da Il Saviglianese in data 29/07/2020
Argomento: Individuo e società ; Agricoltura