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Di seguito, il testo dell’articolo pubblicato su Il Saviglianese del 2 ottobre 2019.

Nelle “Divagazioni e ricordi di Meo” apparse su “Il Saviglianese” alla fine degli anni Cinquanta, il nostro poeta locale così descrive il portone della Pieve o “Porta Burnia” costruito nel 1643 e demolito nel 1912: “…ho creduto riprodurre da una vecchia e sbiadita fotografia scattata nel 1909 la facciata verso mezzogiorno e cioè verso via Cuneo che aveva qualche pretesa architettonica col frontone in muratura ed i quattro pilastri con capitello dell’ordine Toscano. Il portone era una vera trappola: largo appena 4 metri e forse meno permetteva il transito di un solo carro per volta”. Gli anziani di quel tempo sostenevano che il suo abbattimento fosse dovuto alla richiesta di Vittorio Emanuele III, che spesso transitava a Savigliano per recarsi in auto da Racconigi a Valdieri.


Titolo originale: Porta Burnia
Datazione: 1900(?)
Archivio Privato-Mondino; pubblicato da Il Saviglianese in data 02/10/2019
Argomento: Ambiente fisico e infrastrutture