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“Se et ciapi le stradon ch’a va a Marene et arcòrsi subit dòp passà ij canciei dessì rivà an tën pòst ch’ha la pà ‘d pen-e, coi tanti giovinòt… ma farinei…”.
Così il poeta dialettale Steo, al secolo Stefano Allocco, ricorda in una poesia il “Borgh cit”.
Il borgo era attraversato da via Alba (oggi O. Moreno), dove si svolgevano attività commerciali ed artigianali, quali panetteria, drogheria, latteria, commestibili, calzoleria, sartoria e stireria e dove si trovavano gli esercizi di calderaio e lattoniere, le trattorie Bagnus, Italia e le Tre Colombe ed in ultimo il deposito di paglia e fieno della ditta Priero con a fronte l’orto botanico di Giovanni Gandi. Ecco il piccolo borgo al di là della ferrovia in una vecchia cartolina del 1923.

Fonte: testo dell’articolo pubblicato su Il Saviglianese del 23 dicembre 2020.


Titolo originale: L' borgh cit
Datazione: 1923
Archivio Privato-Mondino ; pubblicato da Il Saviglianese in data 23/12/2020
Argomento: Ambiente fisico e infrastrutture