Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn

Gino Cantarella, classe 1920, vissuto in frazione Suniglia, figlio di un ex Maresciallo della cavalleria, poi negoziante di vini della provincia di Asti, poi ex dipendente della SNOS. Non avendo voglia di studiare, è costretto dal padre ad andare a lavorare all’Officina ma, scoppiata la guerra, si fa quattro anni di militare, è incarcerato dai tedeschi per 102 giorni, è liberato anche grazie alla sua bravura con la macchina da scrivere. Racconta del ventennio fascista, possibilità per i giovani che non avevano niente di avere una divisa, un vestito nuovo, di giocare a football, di fare atletica, rugby. Gino parla della visita di Mussolini a Savigliano dove sfilò come avanguardista, ma è anche stato testimone della fucilazione in piazza Santarosa dei martiri Barberis e Chiarofonte. Finita la guerra, ha intrapreso la carriera di commerciante, girando l’Europa a vendere formaggi tipici del Piemonte come il gorgonzola e il grana. Racconta molte altre cose: la difficoltà delle donne ad imporsi, sempre sottomesse al marito, a patto che non avessero studiato come le maestre o non fossero vedove e dovessero trovarsi per forza un mestiere, come fare le lavavetri delle carrozze ferroviarie; la differenza tra cittadini e campagnoli, superate solo grazie alla scuola che permetteva di farsi degli amici; le sere passate all’osteria tra due uova al tegamino e le acciughe al verde, dopo aver lavorato l’intera giornata alla SNOS, o le sere della solita frittura di pesce a casa del mitico Mario Re Cit. Ricorda le osterie con dei lunghi tavoli da otto o dieci persone, il Casino e le incursioni a Saluzzo dove si incontravano le donne appena uscite dalle filande, molto più libere rispetto alle ragazze saviglianesi; le Feste del Grano in cui sfilavano i carri dei borghi; la Festa della Sanità, Ferragosto e Pasquetta con i pic nic nei prati saviglianesi. E grazie a lui abbiamo ancora un vivido ricordo dei brèc, le rotaie lungo cui passavano le carrozze trainate dai cavalli.

(Dalla raccolta “La Città ritrovata” – Il video integrale – durata 00:43:30 – è conservato presso l’Archivio Storico Città di Savigliano)

 

Tutti i diritti sono riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente portale, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi, illustrazioni comprese, mediante qualunque piattaforma tecnologica, senza previa autorizzazione scritta del Comune di Savigliano.


Titolo originale: La Città Ritrovata – Gino Cantarella
Datazione: Anni ‘30 - 2009
Argomento: Lavoro e occupazione; Individuo e società; Industria; Economia