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Di seguito, il testo dell’articolo pubblicato su Il Saviglianese del 19 giugno 2019.

Nel maggio del 1896 Il Saviglianese, su proposta del concittadino onorevole Stefano Lausetti, diede il via ad una sottoscrizione popolare al fine di erigere un monumento al Generale Arimondi. Tra le prime offerte, quella di Sua Maestà il Re Umberto I di 1.500 lire, cui seguì quella della famiglia Arimondi di 2.000 lire. Nel giro di due anni si raggiunse la ragguardevole cifra di 20.477,50 lire. Il Comitato incaricò dell’opera lo scultore conte Annibale Galateri che si era offerto di eseguire gratuitamente la scultura (escluse le spese per la fusione in bronzo della statua). Ultimato il monumento, vennero liquidate le spettanze alle ditte Morino, Sperati, Peverelli, Bigliardi, Pipino, Racca e Avena per un totale di 15.981 lire. Dopo l’inaugurazione del 15 ottobre 1899, il giornale locale La Zanzara chiedeva conto al Comitato della rimanenza di 4.465,77 lire; in risposta si adducevano spese di stampe, manifesti, francobolli, carta bollata, registrazioni di contratti e varie senza specificazioni che mai furono rese pubbliche.


Titolo originale: Il monumento al Generale Arimondi
Datazione: 1970(?)
Archivio Privato-Mondino; pubblicato da Il Saviglianese in data 19/06/2019
Argomento: Ambiente fisico e infrastrutture