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Quinto Ferrero, artigiano da sempre, aveva ereditato il mestiere e la bottega che il padre Secundin aveva aperto alla fine dell’Ottocento in via Sant’Andrea. Tornitore in legno, lavorò quasi 70 anni per artigiani mobilieri e privati. Produsse giocattoli ed utensili per la casa, che la moglie vendeva nei giorni di mercato sotto i portici di piazza Santarosa. Ottimo tenore, fece parte della corale “G. Verdi”, partecipò a numerosi concorsi, cantò alla RAI di Torino ed in numerose chiese del Piemonte. Eccolo al tornio nella bottega illuminata da una modesta lampadina, tra attrezzi, cinghie e pulegge. Qui, ogni sera, si ritrovavano gli amici ricordando con facezie ed aneddoti i bei tempi passati. Con “Quinto” scomparve una parte della vecchia Savigliano

Fonte: testo dell’articolo pubblicato su Il Saviglianese del 22 luglio 2020


Titolo originale: Quinto "Secundin"
Datazione: 1980 (attribuita)
Archivio Privato-Mondino ; pubblicato da Il Saviglianese in data 22/07/2020
Argomento: Individuo e società