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Archivio Storico
L’Archivio Storico della Città di Savigliano, uno dei più preziosi e completi del Piemonte, conserva in base alla normativa vigente i documenti dell’archivio comunale relativi all’attività amministrativa anteriore all’ultimo quarantennio. Buona parte della documentazione (fatta eccezione per i catasti e per la quasi totalità delle carte contabili anteriori al XX secolo) si trova, per vicende legate alla storia conservativa del fondo e ai successivi interventi di ordinamento e riordinamento cui è stato sottoposto, suddivisa in base alle quindici categorie previste da una circolare ministeriale risalente al 1897. Tale atto normativo prevedeva l’adozione da parte degli enti comunali di un titolario di classificazione (tuttora in uso presso l’ufficio protocollo) costituito da quindici categorie corrispondenti a determinati settori di attività dell’amministrazione comunale (amministrazione, assistenza, lavori pubblici, contabilità e finanze, istruzione pubblica ecc.). All’interno del fondo archivistico e delle categorie in cui in parte è suddiviso, sono poi individuabili le serie, ovvero ciascun raggruppamento di documenti operato dall’ente stesso in base a differenti criteri (per materia, per tipo di atti, per affari omogenei, per competenza ecc.).
Fra le serie archivistiche più preziose si possono citare le deliberazioni consiliari giunte fino a noi, salvo poche lacune, a partire dal 1368, i catasti presenti a partire dal 1370, la serie ‘Pergamene e carte sciolte’ (di cui fa parte la pergamena del 1227 contenente la dedizione degli uomini di Manta di Saluzzo alla città di Savigliano, il più antico documento conservato) e infine il materiale iconografico, mappe e disegni, di cui alcuni esemplari risalenti alla metà del XVI secolo.
Presso l’Archivio Storico della Città sono inoltre conservati altri fondi archivistici appartenenti a enti e Associazioni locali che hanno cessato la loro attività. Le più antiche carte dell’archivio storico comunale erano conservate, in base a quanto stabilito dagli statuti e secondo una prassi molto diffusa all’epoca, presso il convento saviglianese di S. Domenico e riposte in un cofano chiuso da tre serrature. Fu presumibilmente proprio la protezione offerta dai frati predicatori a salvare dalla dispersione l’archivio storico comunale in occasione del saccheggio di Savigliano ad opera delle truppe di Amedeo VI nel 1360.
Secondo quanto riportato dagli storici locali Carlo Novellis e Casimiro Turletti infatti, la documentazione che all’epoca, per necessità d’ufficio, era conservata presso il palazzo comunale fu gravemente danneggiata a seguito di incendi e rapine. Tale ipotesi sembra confermata dal fatto che alcune serie quali le deliberazioni del consiglio, i catasti e i registri dei conti sono tutte posteriori a tale data. Dopo il 1467 l’archivio fu trasferito presso la torre civica e alla fine del secolo in una sala attigua al palazzo comunale (attuale palazzo Miretti), dove furono allestiti alcuni armadi in noce tuttora utilizzati per la conservazione di parte del materiale.
A seguito del trasferimento avvenuto nel 1930 degli uffici comunali nell’attuale sede, l’ex scuola elementare maschile di corso Roma, l’archivio storico fu collocato al secondo piano dell’edificio.
Negli ultimi anni la crescita costante del materiale documentario e la necessità di disporre di nuovi spazi per l’archivio di deposito ha reso necessaria l’individuazione di una nuova sede. A partire dalla fine del 2000 hanno avuto inizio le operazioni di trasferimento dell’archivio storico nell’attuale sede al primo piano dell’ex convitto civico, sopra la Biblioteca Civica. La nuova sede dell’Archivio Storico è stata inaugurata il 22 settembre 2001.