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 Una pergamena lunga due metri e 31 centimetri contenente la dedizione trecentesca della città di Savigliano agli Acaia e ai Savoia. Rimasta arrotolata e illeggibile per secoli, grazie a un attento restauro, è ora visibile interamente. Conservata nell’archivio storico comunale fa parte della mostra allestita al museo civico Olmo «Sulle tracce del casato Tapparelli d’Azeglio a Savigliano», in occasione del bicentenario della nascita di Emanuele Tapparelli. […]

La pergamena risale al 23 gennaio 1349. Il patto fu stipulato di fronte ad Amedeo di Savoia e Giacomo di Acaia da Antonio Tapparelli e Giovanni Galateri, all’epoca sindaci e rispettivamente rappresentanti dei due clan familiari cittadini (la Nobiltà d’Ospizio e la Società Popolare). A formalizzarlo il notaio saviglianese Berardinus Bezonus. «L’accordo prevedeva la cessione agli Acaia e ai Savoia dei diritti e della giurisdizione su città e territorio compresi i banni e le multe – spiega Silvia Olivero, direttrice dell’archivio -. Al Comune erano riservati i proventi derivanti dalle gabelle sui consumi ad eccezione per il gioco, bandito e proibito».

Il 27 giugno 1402 al rotolo venne unita una seconda pergamena: è la ratifica e conferma dell’atto di dedizione da parte di Ludovico di Acaia.

[G. Scatolero, Pergamena di 600 anni racconta il patto tra Savigliano, Acaja e Savoia, “La Stampa”, 8 ottobre 2016, p. 49]