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La rivista Cosmorama Pittorico del 1842 pubblicò un articolo con l’incisione del famoso acero campestre di Savigliano detto “Merlotto“.
Situato in Regione Braida, era posto nelle vicinanze della strada provinciale per Saluzzo, presso la tenuta Matibò proprietà del signor Merlo. L’albero, detto nel nostro volgare oppio, loppio, chioppo, ecc…, era alto 17 piedi (pari a 5,168 metri) e largo 11 (4,232 metri). Nell’articolo si legge: “Come si vede, quell’elegante edificio è a due piani. Ciascuna delle stanze riceve il lume da otto finestre e può contenere comodamente una ventina di persone. Il pavimento, che è solidissimo, è formato da rami intrecciati con arte. Le loro foglie ne formano il tappeto naturale. All’intorno il fogliame ha fatto una grossa muraglia in cui una gran quantità di uccelli hanno stabilito la loro dimora. Gli architetti di giardini danno agli alberi tagliati alla foggia dell’acero di Savigliano il nome generale di alberi di belvedere o di alberi case”.
La meravigliosa pianta venne distrutta da un violento uragano nel 1874.


Datazione: 1842
Archivio Privato-Mondino; pubblicato da Il Saviglianese in data 04/07/2018
Argomento: Ambiente fisico e infrastrutture