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Margherita Rognone, classe 1946, ci restituisce un ritratto intimo e intenso del “suo” borgo, borgo Macra, il borgo delle tre “M”: merda, masna e miseria. Si tratta infatti della zona più povera di Savigliano, un mondo a sé appena fuori dal centro storico, eppure la distanza è netta. Nel racconto della testimone emergono le precarie condizioni economiche e igieniche, i rapporti umani difficili, le liti, la violenza domestica ma anche la solidarietà tra i borghiani, il ruolo preminente delle donne in quella che sembra quasi una piccola società matriarcale. Gli uomini erano fuori casa tutto il giorno, lavoravano all’Officina, la Snos, l’orgoglio di Savigliano, anche se poi, nei primi anni Cinquanta, arrivò il giorno in cui “gli uomini hanno pianto”, il terribile periodo dei licenziamenti. Non mancano poi i ricordi della casa chiusa, chiamata la Ca’ Giauna (la cui tenutaria era la bisnonna della signora Rognone) e quelli legati al drammatico periodo della guerra.

(Dalla raccolta “La Città ritrovata” – Il video integrale – durata 00:31:51 – è conservato presso l’Archivio Storico Città di Savigliano)

 

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Titolo originale: La Città Ritrovata – Margherita Rognone
Datazione: 1900 - 2000
Argomento: Lavoro e occupazione; Individuo e società; Religione e chiese; Ambiente fisico e infrastrutture