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La famiglia di Giuseppe Trabucco è una famiglia di piccoli proprietari terrieri: la loro condizione non era certo agiatissima, ma la casa, anche se fredda, era grande e accogliente, il cibo non scarseggiava. Il lavoro non mancava mai e si faceva particolarmente pesante in estate, soprattutto in coincidenza con la trebbiatura del grano. Trabucco parla della vita nei campi, nelle cascine, delle donne e della società patriarcale, dei vaccari, ma anche dei giochi dei bambini nei boschi, della sua passione per la meccanizzazione. Dalla campagna ci si spostava poche volte, per andare a scuola, per andare al mercato, per la festa della Sanità o per la Sagra del Grano, anche se capitava spesso che i cittadini ti guardassero con un po’ di diffidenza. Nella sua testimonianza, non mancano aneddoti divertenti riguardanti Mario Re Cit, i racconti “horror” sulle masche e quelli drammatici della seconda guerra mondiale.

(Dalla raccolta “La Città ritrovata” – Il video integrale – durata 48:25- è conservato presso l’Archivio Storico Città di Savigliano)

 

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Titolo originale: La Città Ritrovata – Giuseppe Trabucco
Datazione: Anni '30 - 2009
Argomento: Individuo e società; Cultura e arte; Lavoro e occupazione; Agricoltura