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Giovanni Bosio, classe 1935, mette insieme una lunga fila di ricordi, partendo da un’attenta ricostruzione dell’ambiente saviglianese: le scuole, la vita in campagna, la religiosità e le due più importanti processioni (quella di Pasqua e quella di Borgo Macra, dove lo stesso Bosio è nato), i luoghi dello svago, compresa la casa proibita. Nella sua intervista si elabora un’immagine ben precisa della Savigliano del Ventennio, una città che aveva aderito abbastanza entusiasticamente al fascismo (ben pochi erano infatti gli “illuminati”, quelli che fin da subito avevano compreso cosa stava realmente accadendo), come dimostrò la visita del Duce a Savigliano. Poi venne la guerra, con i rastrellamenti, i bombardamenti, le azioni di sabotaggi alla Snos e il drammatico eccidio di Barberis e Chiarofonte. Bosio, poi, svela le sue difficoltà nella ricerca del lavoro, subito dopo la liberazione (quando a Savigliano c’erano ancora gli Americani), fino alla sua assunzione alla Saint Gobain.

(Dalla raccolta “La Città ritrovata” – Il video integrale – durata 00:50:57 – è conservato presso l’Archivio Storico Città di Savigliano)

 

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Titolo originale: La Città Ritrovata – Giovanni Bosio
Datazione: 1900 - 1965
Argomento: Individuo e società; Lavoro e occupazione; Religione e Chiese; Educazione