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Videointerviste a ex ospiti, religiosi, educatori e amministratori degli Istituti assistenziali saviglianesi.

Testimonianze:

Margherita Berardo, “Il giorno in cui sono arrivata in orfanotrofio”; “Il rifugio antiaereo”; “Mi vergognavo degli occhiali” – Fu uno zio materno, tenendola in braccio, a condurre Margherita Berardo, ex ospite dell’Orfanotrofio femminile, in quest’Istituto. La guerra fu per lei il periodo peggiore: come accadeva ovunque, mancavano i generi di prima necessità; ogni notte suonava l’allarme antiaereo e le ospiti erano costrette a rifugiarsi in cantina. Anche il rapporto con le suore, che gestivano l’orfanotrofio, non era certo semplice: accadeva per esempio che una suora la costringesse sempre, durante le uscite pubbliche, ad indossare gli occhiali, cosa di cui la testimone si vergognava.

Maria Giordano, “Fate come le mucche…non parlate!”;  “Spigolare al Baratà” – Anche Maria Giordano, ex ospite dell’orfanotrofio femminile, ricorda la rigidità e le severità delle religiose: la svizzera suor Caterina invitava le ospiti ad imitare le mucche, ed essere silenziose quando andavano a dormire. Maria Giordano non dimentica il duro lavoro di spigolatura nei campi a cui erano sottoposte per più di dieci ore al giorno.

Giovanna Cismondi, “Occhio al cappello!” – Giovanna Cismondi, custode del Baratà (cascina di proprietà dell’Orfanotrofio femminile) racconta il curioso aneddoto di quando una suora, dopo essersi arrampicata sull’albero, perse tra i rami il suo cappello.

Maria Teresa Morelli, “Un’insperata visita notturna: Albano Carrisi” – Maria Teresa Morelli, ex ospite dell’Orfanotrofio femminile, narra di una bellissima sorpresa: dopo un concerto tenuto a Savigliano, nel cuore della notte, il cantante Albano Carrisi passò a trovarle, mantenendo così una promessa fatta.

 

L’orfanotrofio femminile, fondato nel 1636, si occupò in origine dell’assistenza a bambine orfane di entrambi i genitori, dai 7 ai 12 anni, di buona fama e buona dote. Nei secoli successivi furono introdotte modifiche ai criteri di ammissione per adeguare l’Orfanotrofio ai cambiamenti sociali in atto. Nel 1987 l’Istituto, ormai dedito all’accoglienza di giovani di entrambi i sessi, non necessariamente orfani, mutò il suo nome in Casa dell’Accoglienza, per poi confluire nel 1996 nel nuovo ente Oasi Giovani.

Ora anche disponibili sul nostro canale YouTube CENTRO DELLA MEMORIA SAVIGLIANO/I luoghi dell’assistenza cliccando su questo link .

(Dalla raccolta “Una Città per famiglia” – Il video integrale è conservato presso l’Archivio Storico della Città di Savigliano)

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Titolo originale: Itinerario I luoghi dell'assistenza infantile a Savigliano - #5 ORFANOTROFIO FEMMINILE, vicolo delle Orfane
Datazione: 2014
Argomento: Individuo e società; Religione e Chiese