A tu per tu con i documenti d’archivio!
Sei curioso/a di storia locale e avresti voglia di scartabellare tra la documentazione storica dell’archivio comunale, ma non sai da che parte iniziare?
Nelle prossime settimane saremo noi a proporti letture “archivistiche”, curiose e intriganti.
Dai un’occhiata al “menù” che da stasera pubblicheremo e prenota la tua consultazione (devi venire solo soletto/a e portarti la mascherina). L’ingresso è libero.
NUOVE MODALITA’ OPERATIVE DEL SERVIZIO ARCHIVIO STORICO COMUNALE A PARTIRE DAL 25 MAGGIO 2020
Si avvisano i signori utenti che, a partire da LUNEDI’ 25 MAGGIO 2020 e fino a nuove disposizioni, il servizio Archivio Storico seguirà le seguenti modalità operative:
la sala studio dell’archivio storico resterà chiusa al pubblico e pertanto non sarà possibile la consultazione diretta del materiale archivistico e librario conservato;
la ricerca inventariale da parte degli studiosi potrà avvenire esclusivamente tramite la base dati online presente sul portale dedicato centrodellamemoriasavigliano.it e sulla pagina dedicata all’archivio storico della pagina istituzionale www.comune.savigliano.cn.it;
il personale dell’archivio storico sarà a disposizione degli utenti telefonicamente o tramite email per qualsiasi chiarimento in merito all’utilizzo degli strumenti sopra citati, nonché per eventuali altre informazioni;
nel caso in cui l’utente avesse necessità di consultare singoli documenti specifici e individuabili in tempi brevi, potrà ricevere via email, a discrezione della direzione, copia dei documenti richiesti, tenuto conto dello stato di conservazione del materiale, del regolamento e tariffario vigenti e compatibilmente con le altre esigenze d’ufficio;
l’utente dovrà in tal caso indicare nella mail di richiesta le proprie generalità, il numero della carta d’identità, la segnatura archivistica dei documenti richiesti e infine l’oggetto e le motivazioni della sua ricerca;
la consulenza e l’assistenza allo studioso per le sue ricerche sarà svolta dal personale dell’archivio storico tramite telefono o email, compatibilmente con le altre esigenze d’ufficio;
le ricerche anagrafiche potranno continuare a essere richieste all’ufficio archivio storico tramite email e saranno svolte dal personale, previo pagamento dei costi previsti dal tariffario vigente.
PER INFORMAZIONI, RICHIESTE DOCUMENTI, RICERCHE ANAGRAFICHE
A tu per tu con i documenti d’archivio!
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NUOVE MODALITA’ OPERATIVE DEL SERVIZIO ARCHIVIO STORICO COMUNALE A PARTIRE DAL 25 MAGGIO 2020
Si avvisano i signori utenti che, a partire da LUNEDI’ 25 MAGGIO 2020 e fino a nuove disposizioni, il servizio Archivio Storico seguirà le seguenti modalità operative:
la sala studio dell’archivio storico resterà chiusa al pubblico e pertanto non sarà possibile la consultazione diretta del materiale archivistico e librario conservato;
la ricerca inventariale da parte degli studiosi potrà avvenire esclusivamente tramite la base dati online presente sul portale dedicato centrodellamemoriasavigliano.it e sulla pagina dedicata all’archivio storico della pagina istituzionale www.comune.savigliano.cn.it;
il personale dell’archivio storico sarà a disposizione degli utenti telefonicamente o tramite email per qualsiasi chiarimento in merito all’utilizzo degli strumenti sopra citati, nonché per eventuali altre informazioni;
nel caso in cui l’utente avesse necessità di consultare singoli documenti specifici e individuabili in tempi brevi, potrà ricevere via email, a discrezione della direzione, copia dei documenti richiesti, tenuto conto dello stato di conservazione del materiale, del regolamento e tariffario vigenti e compatibilmente con le altre esigenze d’ufficio;
l’utente dovrà in tal caso indicare nella mail di richiesta le proprie generalità, il numero della carta d’identità, la segnatura archivistica dei documenti richiesti e infine l’oggetto e le motivazioni della sua ricerca;
la consulenza e l’assistenza allo studioso per le sue ricerche sarà svolta dal personale dell’archivio storico tramite telefono o email, compatibilmente con le altre esigenze d’ufficio;
le ricerche anagrafiche potranno continuare a essere richieste all’ufficio archivio storico tramite email e saranno svolte dal personale, previo pagamento dei costi previsti dal tariffario vigente.
PER INFORMAZIONI, RICHIESTE DOCUMENTI, RICERCHE ANAGRAFICHE
In occasione del primo maggio, si ripropone la lettura del numero del tabloid La Città Ritrovata (uscito in otto numeri nel 2006) dedicato all’agricoltura a Savigliano.
All’interno i seguenti articoli: Se la Città ritrova la campagna (Federico Faloppa) / La vita in campagna negli anni Cinquanta (Giuseppe Trabucco) / Le bucoliche del Morré (Benedetta Botta) / Che giornata! (Giuseppe Perottino) / La Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola (Lorena Ribero) / La Casa Della Beffa (Adelaide Gullino) / Quando a Savigliano si batteva la canapa (Pieraldo Fiorito) /Savigliano e la bachicoltura (redazione) / Dove sono i fontanili? (Giancarlo Gili) / Pan e nus: mangé da spos (Liliana Cimiero); Latte? Andiamo dal distributore (Mario Gianoglio); Trasloco? Fuma San Martin! (Alessandra Giuffra e Giuseppe Perottino); Heidi? Ha 25 anni e vive a Savigliano (Adelaide Gullino) / Le masche e la meliga di San Salvatore (Maria Bossolasco).
PDF SCARICABILE nella sezione download/La Città Ritrovata
#25aprileSavigliano2020
Lettere e diari a portata di clic!
Nel PDF allegato qui sotto sono stati raccolti e organizzati graficamente i 10 post pubblicati sulla nostra pagina Facebook nella giornata del 25 aprile.
Un grande ringraziamento alle famiglie Bertola, Brugiafreddo, Ghione e Tallone per aver voluto lasciare in archivio storico questa importante memoria famigliare.
In occasione del primo maggio, si ripropone la lettura del numero del tabloid La Città Ritrovata (uscito in otto numeri nel 2006) dedicato all’agricoltura a Savigliano.
All’interno i seguenti articoli: Se la Città ritrova la campagna (Federico Faloppa) / La vita in campagna negli anni Cinquanta (Giuseppe Trabucco) / Le bucoliche del Morré (Benedetta Botta) / Che giornata! (Giuseppe Perottino) / La Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola (Lorena Ribero) / La Casa Della Beffa (Adelaide Gullino) / Quando a Savigliano si batteva la canapa (Pieraldo Fiorito) /Savigliano e la bachicoltura (redazione) / Dove sono i fontanili? (Giancarlo Gili) / Pan e nus: mangé da spos (Liliana Cimiero); Latte? Andiamo dal distributore (Mario Gianoglio); Trasloco? Fuma San Martin! (Alessandra Giuffra e Giuseppe Perottino); Heidi? Ha 25 anni e vive a Savigliano (Adelaide Gullino) / Le masche e la meliga di San Salvatore (Maria Bossolasco).
PDF SCARICABILE nella sezione download/La Città Ritrovata
#25aprileSavigliano2020
Lettere e diari a portata di clic!
Nel PDF allegato qui sotto sono stati raccolti e organizzati graficamente i 10 post pubblicati sulla nostra pagina Facebook nella giornata del 25 aprile.
Un grande ringraziamento alle famiglie Bertola, Brugiafreddo, Ghione e Tallone per aver voluto lasciare in archivio storico questa importante memoria famigliare.
Si comunica che in ottemperanza ai provvedimenti contenuti negli ultimi Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, recanti misure per il contrasto e il contenimento del diffondersi del virus COVID_19, l’Archivio Storico/Centro della memoria sarà chiuso fino a nuove disposizioni.
In attesa della riapertura del servizio, si segnala che nella sezione Documenti è a disposizione la banca dati dell’archivio storico comunale con la descrizione inventariale del materiale conservato. Per la cartografia storica, in parte digitalizzata, selezionare Archivio storico comunale/serie Tipi e disegni nel menù a tendina.
Altri materiali (testimonianze di vita saviglianese, racconti e filmati) sono disponibili sul canale YouTube Centro della Memoria Savigliano e sulla pagina Facebook Centro della Memoria – Archivio Storico Savigliano.
Si comunica che in ottemperanza ai provvedimenti contenuti negli ultimi Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, recanti misure per il contrasto e il contenimento del diffondersi del virus COVID_19, l’Archivio Storico/Centro della memoria sarà chiuso fino a nuove disposizioni.
In attesa della riapertura del servizio, si segnala che nella sezione Documenti è a disposizione la banca dati dell’archivio storico comunale con la descrizione inventariale del materiale conservato. Per la cartografia storica, in parte digitalizzata, selezionare Archivio storico comunale/serie Tipi e disegni nel menù a tendina.
Altri materiali (testimonianze di vita saviglianese, racconti e filmati) sono disponibili sul canale YouTube Centro della Memoria Savigliano e sulla pagina Facebook Centro della Memoria – Archivio Storico Savigliano.
LUNEDI’ 27 GENNAIO – Proiezione film per Giornata della Memoria 2020
LUNEDI’ 27 gennaio, alle ore 21, presso l’ex chiesa di S. Agostino, in piazza Arimondi 15, sarà proiettato il film documentario I bambini di rue Saint-Maur 209 di Ruth Zylberman.
Il film è il frutto di un’indagine tesa a ricostruire le storie degli abitanti di un palazzo parigino che ospitava una piccola comunità ebraica durante l’occupazione nazista.
Introduce il film Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Cuneo.
L’evento rientra fra le iniziative dell’Assessorato alla Cultura per la Giornata della Memoria e del Ricordo.
Agnese Ghione racconta l’emergenza sigarette di suo padre in un campo di prigionia in Germania, vicino a Norimberga, nello Stalag o Stammlager (campo base) XII D, Trier, situato nei pressi della cittadina di Treviri. Fumare era un antidoto efficace contro i morsi della fame e le sigarette non erano mai abbastanza.
(Dalla raccolta “Memoria Resistente”, testimonianza del 23 aprile 2019 – Il video integrale è conservato presso l’Archivio Storico della Città di Savigliano).
Tutti i diritti sono Riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente portale, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi, illustrazioni comprese, mediante qualunque piattaforma tecnologica, senza previa autorizzazione scritta del Comune di Savigliano.
Titolo originale: Tre sigarette al giorno… Non tolgono la fame!
Datazione: 1943-2019
Argomento: Lavoro e occupazione; Individuo e società
Un ingegnere ebreo a Savigliano. Vita e opere di Guido Jaffe
GIORNO DELLA MEMORIA 2019
Si chiamava Guido Jaffe, era ebreo e ingegnere del Comune di Savigliano. Le leggi razziali lo costrinsero a lasciare il lavoro e dopo qualche anno a scappare per salvarsi la vita. In occasione del Giorno della memoria, domenica 27 gennaio presso la SALA S. AGOSTINO, Piazza Arimondi 15, alle ore 17, racconteremo la sua storia.
“Un ingegnere ebreo a Savigliano. Vita e opere di Guido Jaffe”, a cura della dott.ssa Silvia Olivero – Centro della memoria – Archivio storico di Savigliano
A seguire, inaugurazione della nuova sala studio della Biblioteca Civica Luigi Boccolo di Savigliano a lui intitolata.
Liesel Gorges scampò alle persecuzioni razziali grazie anche alla protezione degli abitanti di Rittana, nelle nostre montagne. “Liesel. Storia di un esodo sotto una buona stella” di Fabio Gianotti e Sante Altizio, è un documentario unico nel suo genere e ci accompagnerà attraverso quegli stessi luoghi in cui Liesel ha avuto il coraggio di tornare 70 anni dopo.
Non mancate alla proiezione, lunedì 28 gennaio alle ore 21 in Sala S. Agostino, Piazza Arimondi 15 a Savigliano. Presenta Gigi Garelli, direttore Istituto della Resistenza “Dante Livio Bianco” Cuneo.
LUNEDI’ 27 GENNAIO – Proiezione film per Giornata della Memoria 2020
LUNEDI’ 27 gennaio, alle ore 21, presso l’ex chiesa di S. Agostino, in piazza Arimondi 15, sarà proiettato il film documentario I bambini di rue Saint-Maur 209 di Ruth Zylberman.
Il film è il frutto di un’indagine tesa a ricostruire le storie degli abitanti di un palazzo parigino che ospitava una piccola comunità ebraica durante l’occupazione nazista.
Introduce il film Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Cuneo.
L’evento rientra fra le iniziative dell’Assessorato alla Cultura per la Giornata della Memoria e del Ricordo.
Agnese Ghione racconta l’emergenza sigarette di suo padre in un campo di prigionia in Germania, vicino a Norimberga, nello Stalag o Stammlager (campo base) XII D, Trier, situato nei pressi della cittadina di Treviri. Fumare era un antidoto efficace contro i morsi della fame e le sigarette non erano mai abbastanza.
(Dalla raccolta “Memoria Resistente”, testimonianza del 23 aprile 2019 – Il video integrale è conservato presso l’Archivio Storico della Città di Savigliano).
Tutti i diritti sono Riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente portale, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi, illustrazioni comprese, mediante qualunque piattaforma tecnologica, senza previa autorizzazione scritta del Comune di Savigliano.
Titolo originale: Tre sigarette al giorno… Non tolgono la fame!
Datazione: 1943-2019
Argomento: Lavoro e occupazione; Individuo e società
Un ingegnere ebreo a Savigliano. Vita e opere di Guido Jaffe
GIORNO DELLA MEMORIA 2019
Si chiamava Guido Jaffe, era ebreo e ingegnere del Comune di Savigliano. Le leggi razziali lo costrinsero a lasciare il lavoro e dopo qualche anno a scappare per salvarsi la vita. In occasione del Giorno della memoria, domenica 27 gennaio presso la SALA S. AGOSTINO, Piazza Arimondi 15, alle ore 17, racconteremo la sua storia.
“Un ingegnere ebreo a Savigliano. Vita e opere di Guido Jaffe”, a cura della dott.ssa Silvia Olivero – Centro della memoria – Archivio storico di Savigliano
A seguire, inaugurazione della nuova sala studio della Biblioteca Civica Luigi Boccolo di Savigliano a lui intitolata.
Liesel Gorges scampò alle persecuzioni razziali grazie anche alla protezione degli abitanti di Rittana, nelle nostre montagne. “Liesel. Storia di un esodo sotto una buona stella” di Fabio Gianotti e Sante Altizio, è un documentario unico nel suo genere e ci accompagnerà attraverso quegli stessi luoghi in cui Liesel ha avuto il coraggio di tornare 70 anni dopo.
Non mancate alla proiezione, lunedì 28 gennaio alle ore 21 in Sala S. Agostino, Piazza Arimondi 15 a Savigliano. Presenta Gigi Garelli, direttore Istituto della Resistenza “Dante Livio Bianco” Cuneo.
Si avvisano i signori utenti che durante le festività l’Archivio Storico/Centro della Memoria sarà chiuso al pubblico dal pomeriggio del 24 dicembre al 6 gennaio 2020.
Riapertura martedì 7 gennaio con il consueto orario.
Presentazione libro sulla storia del manicomio di Racconigi dalle origini al fascismo
GIOVEDI’ 16 GENNAIO 2020 alle ore 21 presso l’ex chiesa di S. Agostino, in piazza Arimondi 15, si terrà la presentazione del libro di Fabio Milazzo “Una casa di custodia per maniaci pericolosi. Storia del manicomio di Racconigi dalle origini al Fascismo (1871-1930)”. Dialogheranno con l’autore Silvia Olivero, direttrice Archivio Storico/Centro della Memoria Savigliano e Alessandro Vallarino, psichiatra ASL Cn1.
In questa fotografia, attribuibile al 1968-1969, è visibile un tratto di Via Saluzzo, che ospitava sino a pochi anni prima molte attività: un negozio di biciclette, gli idraulici Gobetti, il Ristorante Oriente, gli alimentari Testa e Brunetti cucine.
La descrizione è stata ricavata dai commenti pubblicati, contestualmente all’immagine, sulla pagina Facebook Savigliano sparita, il 6 novembre 2017.
Questa immagine ritrae la vecchia edicola Bruno, sita in Piazza del Popolo, e presumibilmente risale al primo ventennio del Novecento.
Qualcuno riconosce l’uomo che guarda, con le braccia ai fianchi, verso l’obiettivo?
In questa cartolina, spedita il 24 giugno 1942 a Magliano Alpi, è ben visibile una Piazza del Popolo non molto dissimile da quella attuale.
Gli alberi sono ancora giovani perché piantati da pochi anni, a sinistra si intravede una macchina d’epoca, un dehor estivo ed il chiosco dei gelati.
La descrizione è stata ricavata dai commenti pubblicati, contestualmente all’immagine, sulla pagina Facebook Savigliano sparita, il 20 febbraio 2019.
Cartolina spedita a Savigliano il 17 giugno 1940 con destinazione Mortara: il testo è rassicurante -pur in tempi bui-“Tutto bene per ora nulla di nuovo”.La struttura oggi è lo stadio “Ottavio Morino” i cui lavori vengono terminati grazie ai fondi stanziati in occasione di ” Italia 90 “. E’ lo stadio dove giocano gli atleti della Saviglianese Calcio, i “Maghi”.
In questa fotografia, attribuibile al 1968-1969, è visibile un tratto di Via Saluzzo, che ospitava sino a pochi anni prima molte attività: un negozio di biciclette, gli idraulici Gobetti, il Ristorante Oriente, gli alimentari Testa e Brunetti cucine.
La descrizione è stata ricavata dai commenti pubblicati, contestualmente all’immagine, sulla pagina Facebook Savigliano sparita, il 6 novembre 2017.
Questa immagine ritrae la vecchia edicola Bruno, sita in Piazza del Popolo, e presumibilmente risale al primo ventennio del Novecento.
Qualcuno riconosce l’uomo che guarda, con le braccia ai fianchi, verso l’obiettivo?
In questa cartolina, spedita il 24 giugno 1942 a Magliano Alpi, è ben visibile una Piazza del Popolo non molto dissimile da quella attuale.
Gli alberi sono ancora giovani perché piantati da pochi anni, a sinistra si intravede una macchina d’epoca, un dehor estivo ed il chiosco dei gelati.
La descrizione è stata ricavata dai commenti pubblicati, contestualmente all’immagine, sulla pagina Facebook Savigliano sparita, il 20 febbraio 2019.
Cartolina spedita a Savigliano il 17 giugno 1940 con destinazione Mortara: il testo è rassicurante -pur in tempi bui-“Tutto bene per ora nulla di nuovo”.La struttura oggi è lo stadio “Ottavio Morino” i cui lavori vengono terminati grazie ai fondi stanziati in occasione di ” Italia 90 “. E’ lo stadio dove giocano gli atleti della Saviglianese Calcio, i “Maghi”.
Liberty d’Archivio – Esposizione raro manifesto a colori stampato a Torino nel 1899
Domenica 15 dicembre dalle ore 14:30 alle ore 17:30, presso l’Archivio Storico/Centro della Memoria in Piazza Arimondi 15, sarà esposto un raro manifesto a colori appartenente all’Archivio Storico Comunale risalente al 1899 e relativo all’inaugurazione a Torino del monumento a Vittorio Emanuele II.
Il manifesto, di due metri per un metro, realizzato in stile liberty dall’artista torinese Giovanni Battista Carpanetto, fu stampato a Torino dalla litografia Doyen di L. Simondetti.
Ai visitatori sarà data in omaggio una riproduzione della Gazzetta del Popolo di Torino del 10 settembre 1899 contenente un articolo sull’inaugurazione del monumento e una prima pagina interamente dedicata al caso Dreyfus!
Saranno inoltre aperti al pubblico il teatro interattivo del Centro della Memoria e l’allestimento All’inizio della strada, prima sezione del percorso museale diffuso Prima fermata: Savigliano, in rete con le altre due sezioni presso il Museo Ferroviario Piemontese e il sito Alstom.
25 APRILE 2019. Festa della Liberazione: Memoria e Archivi resistenti
Nell’ambito delle iniziative per il 25 Aprile 2019, l’Archivio Storico/ Centro della Memoria Savigliano organizza una due giorni dedicata alla Resistenza saviglianese: nella giornata di martedì 23 aprile sarà possibile videoregistrare ricordi, aneddoti, racconti, esperienze, riflessioni su questa importante pagina di storia (su prenotazione telefonica al numero 0172711240); mercoledì 24 aprile, sempre presso l’Archivio Storico, sarà proposta ai visitatori la consultazione guidata di una selezione di manifesti (tra cui un celebre manifesto di propaganda nazifascista realizzato da Gino Boccasile), documenti, fotografie, manufatti e videointerviste.
Anche nel periodo estivo è possibile visitare autonomamente i due allestimenti ospitati all’interno del Polo Archivistico Saviglianese/Centro della Memoria.
Al piano terra i visitatori troveranno il Centro della Memoria, teatro interattivo sulla Savigliano del Novecento: ventuno racconti sulle feste, la guerra, il lavoro, la vita quotidiana, i protagonisti della memoria cittadina.
Al primo piano li attende Prima fermata: Savigliano, percorso con video e immagini sulla storia della strada ferrata Torino-Savigliano.
Gli orari di apertura del centro sono pubblicati sul sito istituzionale; consigliamo comunque la prenotazione telefonica.
Liberty d’Archivio – Esposizione raro manifesto a colori stampato a Torino nel 1899
Domenica 15 dicembre dalle ore 14:30 alle ore 17:30, presso l’Archivio Storico/Centro della Memoria in Piazza Arimondi 15, sarà esposto un raro manifesto a colori appartenente all’Archivio Storico Comunale risalente al 1899 e relativo all’inaugurazione a Torino del monumento a Vittorio Emanuele II.
Il manifesto, di due metri per un metro, realizzato in stile liberty dall’artista torinese Giovanni Battista Carpanetto, fu stampato a Torino dalla litografia Doyen di L. Simondetti.
Ai visitatori sarà data in omaggio una riproduzione della Gazzetta del Popolo di Torino del 10 settembre 1899 contenente un articolo sull’inaugurazione del monumento e una prima pagina interamente dedicata al caso Dreyfus!
Saranno inoltre aperti al pubblico il teatro interattivo del Centro della Memoria e l’allestimento All’inizio della strada, prima sezione del percorso museale diffuso Prima fermata: Savigliano, in rete con le altre due sezioni presso il Museo Ferroviario Piemontese e il sito Alstom.
25 APRILE 2019. Festa della Liberazione: Memoria e Archivi resistenti
Nell’ambito delle iniziative per il 25 Aprile 2019, l’Archivio Storico/ Centro della Memoria Savigliano organizza una due giorni dedicata alla Resistenza saviglianese: nella giornata di martedì 23 aprile sarà possibile videoregistrare ricordi, aneddoti, racconti, esperienze, riflessioni su questa importante pagina di storia (su prenotazione telefonica al numero 0172711240); mercoledì 24 aprile, sempre presso l’Archivio Storico, sarà proposta ai visitatori la consultazione guidata di una selezione di manifesti (tra cui un celebre manifesto di propaganda nazifascista realizzato da Gino Boccasile), documenti, fotografie, manufatti e videointerviste.
Anche nel periodo estivo è possibile visitare autonomamente i due allestimenti ospitati all’interno del Polo Archivistico Saviglianese/Centro della Memoria.
Al piano terra i visitatori troveranno il Centro della Memoria, teatro interattivo sulla Savigliano del Novecento: ventuno racconti sulle feste, la guerra, il lavoro, la vita quotidiana, i protagonisti della memoria cittadina.
Al primo piano li attende Prima fermata: Savigliano, percorso con video e immagini sulla storia della strada ferrata Torino-Savigliano.
Gli orari di apertura del centro sono pubblicati sul sito istituzionale; consigliamo comunque la prenotazione telefonica.
In occasione della Giornata della Cultura Saviglianese organizzata dalla consulta Cultura del Comune di Savigliano, sarà aperta al pubblico presso il chiostro della sede universitaria saviglianese la mostra EMIGRANTI TRA IMMAGINI E MEMORIA SCRITTA, a cura dell’Archivio Storico Comunale.
L’Archivio storico cittadino propone al pubblico saviglianese un percorso espositivo che racconta storie di emigrazioni attingendo al ricco patrimonio archivistico e bibliografico saviglianese. Dai depositi degli istituti culturali cittadini e dai cassetti e cantine di privati sono emersi articoli di giornali di fine ‘800 con splendide illustrazioni, registri di leva e censimenti in cui l’emigrazione di intere famiglie è scrupolosamente annotata, circolari inviate al comune dal Commissariato per l’emigrazione e infine lettere e cartoline scritte da emigranti ai parenti rimasti a Savigliano, in cui l’emigrante cessa di essere un numero delle statistiche e diventa il protagonista della sua storia.
Tra queste storie di emigranti c’è anche quella di un cittadino illustre costretto ad abbandonare la patria, Santorre di Santa Rosa. Negli archivi saviglianesi lo ritroviamo nella duplice veste di sindaco cittadino e in quella più intima di padre di famiglia che l’esilio tiene lontano dai suoi affetti più cari.
SABATO 1 GIUGNO, in occasione della Giornata della Cultura Saviglianese organizzata dalla consulta Cultura del Comune di Savigliano, sarà aperta al pubblico presso il chiostro della sede universitaria saviglianese la mostra EMIGRANTI TRA IMMAGINI E MEMORIA SCRITTA, a cura dell’Archivio Storico Comunale.
L’Archivio storico cittadino propone al pubblico saviglianese un percorso espositivo che racconta storie di emigrazioni attingendo al ricco patrimonio archivistico e bibliografico saviglianese. Dai depositi degli istituti culturali cittadini e dai cassetti e cantine di privati sono emersi articoli di giornali di fine ‘800 con splendide illustrazioni, registri di leva e censimenti in cui l’emigrazione di intere famiglie è scrupolosamente annotata, circolari inviate al comune dal Commissariato per l’emigrazione e infine lettere e cartoline scritte da emigranti ai parenti rimasti a Savigliano, in cui l’emigrante cessa di essere un numero delle statistiche e diventa il protagonista della sua storia.
Tra queste storie di emigranti c’è anche quella di un cittadino illustre costretto ad abbandonare la patria, Santorre di Santa Rosa. Negli archivi saviglianesi lo ritroviamo nella duplice veste di sindaco cittadino e in quella più intima di padre di famiglia che l’esilio tiene lontano dai suoi affetti più cari.
Nel 1642 le monache di S.Monica acquistano otto case che formano l’isolato a ventaglio ed altre nella zone medioevale e nel successivo isolato condinante con S.Domenico; si stanziano nei primi due isolati aprendo porte e costruendo un cavalcavia provvisorio di comunicazione. Fabbrica, inoltre, un refettorio con materiali dell’antico monastero demolito. (C.Turletti – vol. 2 – pagg. 420-421)
“Nel 1857, soppressi gli ordini monastici, le Agostiniane abbandonano il convento. Verranno qui insediati i Cacciatori delle Alpi e successivamente diverrà Ospedale Militare”.(C.Tutrletti – vol. 2 – pag. 425)
Dopo la sua chiusura nel 1974 ed anni di abbandono, il nosocomio viene ristrutturato e destinato ad accogliere la Facoltà di Scienze dell’Informazione dell’ateneo torinese.
In occasione della Giornata della Cultura Saviglianese organizzata dalla consulta Cultura del Comune di Savigliano, sarà aperta al pubblico presso il chiostro della sede universitaria saviglianese la mostra EMIGRANTI TRA IMMAGINI E MEMORIA SCRITTA, a cura dell’Archivio Storico Comunale.
L’Archivio storico cittadino propone al pubblico saviglianese un percorso espositivo che racconta storie di emigrazioni attingendo al ricco patrimonio archivistico e bibliografico saviglianese. Dai depositi degli istituti culturali cittadini e dai cassetti e cantine di privati sono emersi articoli di giornali di fine ‘800 con splendide illustrazioni, registri di leva e censimenti in cui l’emigrazione di intere famiglie è scrupolosamente annotata, circolari inviate al comune dal Commissariato per l’emigrazione e infine lettere e cartoline scritte da emigranti ai parenti rimasti a Savigliano, in cui l’emigrante cessa di essere un numero delle statistiche e diventa il protagonista della sua storia.
Tra queste storie di emigranti c’è anche quella di un cittadino illustre costretto ad abbandonare la patria, Santorre di Santa Rosa. Negli archivi saviglianesi lo ritroviamo nella duplice veste di sindaco cittadino e in quella più intima di padre di famiglia che l’esilio tiene lontano dai suoi affetti più cari.
SABATO 1 GIUGNO, in occasione della Giornata della Cultura Saviglianese organizzata dalla consulta Cultura del Comune di Savigliano, sarà aperta al pubblico presso il chiostro della sede universitaria saviglianese la mostra EMIGRANTI TRA IMMAGINI E MEMORIA SCRITTA, a cura dell’Archivio Storico Comunale.
L’Archivio storico cittadino propone al pubblico saviglianese un percorso espositivo che racconta storie di emigrazioni attingendo al ricco patrimonio archivistico e bibliografico saviglianese. Dai depositi degli istituti culturali cittadini e dai cassetti e cantine di privati sono emersi articoli di giornali di fine ‘800 con splendide illustrazioni, registri di leva e censimenti in cui l’emigrazione di intere famiglie è scrupolosamente annotata, circolari inviate al comune dal Commissariato per l’emigrazione e infine lettere e cartoline scritte da emigranti ai parenti rimasti a Savigliano, in cui l’emigrante cessa di essere un numero delle statistiche e diventa il protagonista della sua storia.
Tra queste storie di emigranti c’è anche quella di un cittadino illustre costretto ad abbandonare la patria, Santorre di Santa Rosa. Negli archivi saviglianesi lo ritroviamo nella duplice veste di sindaco cittadino e in quella più intima di padre di famiglia che l’esilio tiene lontano dai suoi affetti più cari.
Nel 1642 le monache di S.Monica acquistano otto case che formano l’isolato a ventaglio ed altre nella zone medioevale e nel successivo isolato condinante con S.Domenico; si stanziano nei primi due isolati aprendo porte e costruendo un cavalcavia provvisorio di comunicazione. Fabbrica, inoltre, un refettorio con materiali dell’antico monastero demolito. (C.Turletti – vol. 2 – pagg. 420-421)
“Nel 1857, soppressi gli ordini monastici, le Agostiniane abbandonano il convento. Verranno qui insediati i Cacciatori delle Alpi e successivamente diverrà Ospedale Militare”.(C.Tutrletti – vol. 2 – pag. 425)
Dopo la sua chiusura nel 1974 ed anni di abbandono, il nosocomio viene ristrutturato e destinato ad accogliere la Facoltà di Scienze dell’Informazione dell’ateneo torinese.
Premio di Studio “Città di Savigliano – A.Olmo” edizione 2017
Vi ricordiamo il concorso Premio di Studio “Città di Savigliano – A. Olmo” – edizione 2017.
Se avete curato nell’ultimo biennio, individualmente o in equipe, uno studio (tesi di laurea, audiovisivo, pubblicazione, ricerca, opera teatrale, ecc.) su Savigliano e il suo territorio, potrete presentare i vostri elaborati entro le ore 12.00 di GIOVEDÌ’ 27 SETTEMBRE 2018.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a vedere l’allegato e a consultare il sito del Comune di Savigliano.
Premio di Studio “Città di Savigliano – A.Olmo” edizione 2017
È stato bandito il concorso Premio di Studio “Città di Savigliano – A. Olmo” – edizione 2017.
Se avete curato nell’ultimo biennio, individualmente o in equipe, uno studio (tesi di laurea, audiovisivo, pubblicazione, ricerca, opera teatrale, ecc.) su Savigliano e il suo territorio, potrete presentare i vostri elaborati entro le ore 12.00 di GIOVEDÌ’ 27 SETTEMBRE 2018.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a vedere l’allegato e a consultare il sito del Comune di Savigliano.
Premio di Studio “Città di Savigliano – A.Olmo” edizione 2017
Vi ricordiamo il concorso Premio di Studio “Città di Savigliano – A. Olmo” – edizione 2017.
Se avete curato nell’ultimo biennio, individualmente o in equipe, uno studio (tesi di laurea, audiovisivo, pubblicazione, ricerca, opera teatrale, ecc.) su Savigliano e il suo territorio, potrete presentare i vostri elaborati entro le ore 12.00 di GIOVEDÌ’ 27 SETTEMBRE 2018.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a vedere l’allegato e a consultare il sito del Comune di Savigliano.
Premio di Studio “Città di Savigliano – A.Olmo” edizione 2017
È stato bandito il concorso Premio di Studio “Città di Savigliano – A. Olmo” – edizione 2017.
Se avete curato nell’ultimo biennio, individualmente o in equipe, uno studio (tesi di laurea, audiovisivo, pubblicazione, ricerca, opera teatrale, ecc.) su Savigliano e il suo territorio, potrete presentare i vostri elaborati entro le ore 12.00 di GIOVEDÌ’ 27 SETTEMBRE 2018.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a vedere l’allegato e a consultare il sito del Comune di Savigliano.
Notizia di un ufficio postale a Savigliano probabilmente in piazza Molineri nel Palazzo Calabiana, già sede della Pretura e degli uffici tributari, compare in un’opera del Casalis datata 1833. Anche Eandi, nella Statistica della Provincia di Saluzzo del 1835, riporta che a Savigliano funzionava l’ufficio postale.
Il corriere che da Torino andava a Nizza attraversava a cavallo la nostra provincia e consegnava le lettere nei giorni di domenica, martedì e giovedì. Alla sera degli stessi giorni si poteva inviare la corrispondenza .
Nel tempo, l’ufficio postale subirà diversi spostamenti: in piazza Santarosa nel palazzo della contessa Galateri Sartirana, in piazza Cavour nel ventennio fascista; nel Palazzo comunale in via Ferreri negli anni Cinquanta, in corso Roma negli anni Sessanta.
Attualmente si trova in piazza Schiaparelli, dove avevano sede il peso pubblico ed i bagni comunali.
Il 16 marzo 1853, mentre era in corsa il processo di unificazione nazionale, il nostro concittadino Monsignor Nazari di Calabiana, Vescovo di Casale Monferrato, accompagnato dal Capitolo di S. Andrea e dalle Autorità civili e militari aspettava l’arrivo del treno che avrebbe inaugurato la nuova tratta ferroviaria Torino-Savigliano. Dal convoglio scesero il Re Vittorio Emanuele II e i Principi Umberto ed Amedeo.
Dopo i discorsi di rito, Monsignor Nazari di Calabiana benedì i locali della Stazione e la locomotiva, battezzata “Savigliano”.
La cartolina del 6 luglio 1943 presenta l’ingresso della Stazione sotto la grande tettoia, a fianco il dehor del bar-ristorante ed in primo piano uno spaccato dei giardini sul largo della piazza.
La cartolina, dell’ottobre 1911, ricorda la partenza di numerosi soldati di Leva ed alcuni volontari che vennero accompagnati alla stazione dalla cittadinanza con in testa la banda.
Il 16 marzo 1853, mentre era in corsa il processo di unificazione nazionale, il nostro concittadino Monsignor Nazari di Calabiana, Vescovo di Casale Monferrato, accompagnato dal Capitolo di S. Andrea e dalle Autorità civili e militari aspettava l’arrivo del treno che avrebbe inaugurato la nuova tratta ferroviaria Torino-Savigliano. Dal convoglio scesero il Re Vittorio Emanuele II e i Principi Umberto ed Amedeo.
Dopo i discorsi di rito, Monsignor Nazari di Calabiana benedì i locali della Stazione e la locomotiva, battezzata “Savigliano”.
La cartolina del 6 luglio 1943 presenta l’ingresso della Stazione sotto la grande tettoia, a fianco il dehor del bar-ristorante ed in primo piano uno spaccato dei giardini sul largo della piazza.
La cartolina, dell’ottobre 1911, ricorda la partenza di numerosi soldati di Leva ed alcuni volontari che vennero accompagnati alla stazione dalla cittadinanza con in testa la banda.
25 Aprile Ricordata la figura di Giovanni Alessio, trucidato nel 1944. Italiani che lottano per la democrazia
Nell’articolo di Simona Trabucco, dedicato alle celebrazioni per la Festa della Liberazione, viene menzionata la presentazione del libro “L’angolo buio” di Marco Ruzzi a cura del Centro della Memoria.
“Carte, scartoffie e vecchi fogli”. Direttrice dell’Archivio al convegno
Il Saviglianese dedica un articolo al convegno “Carte, scartoffie e vecchi fogli:un patrimonio da riconoscere e valorizzare” che si terrà, a Dronero, Venerdì 4 maggio presso il “Centro europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato”. Tra i relatori ci sarà anche Silvia Olivero, la direttrice dell’Archivio storico di Savigliano.
25 Aprile Ricordata la figura di Giovanni Alessio, trucidato nel 1944. Italiani che lottano per la democrazia
Nell’articolo di Simona Trabucco, dedicato alle celebrazioni per la Festa della Liberazione, viene menzionata la presentazione del libro “L’angolo buio” di Marco Ruzzi a cura del Centro della Memoria.
“Carte, scartoffie e vecchi fogli”. Direttrice dell’Archivio al convegno
Il Saviglianese dedica un articolo al convegno “Carte, scartoffie e vecchi fogli:un patrimonio da riconoscere e valorizzare” che si terrà, a Dronero, Venerdì 4 maggio presso il “Centro europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato”. Tra i relatori ci sarà anche Silvia Olivero, la direttrice dell’Archivio storico di Savigliano.
Serata ludica con il prototipo del gioco in scatola Prima Fermata: Savigliano
Giovedì 12 aprile, dalle 21.00 alle 23.00 presso il Centro della memoria – Polo archivistico saviglianese, si potrà testare il prototipo del gioco in scatola Prima fermata: Savigliano, ambientato sulla Torino-Savigliano nella seconda metà dell’Ottocento e ideato dall’Archivio Storico Comunale.
Edificata nel 1692, la chiesa di San Filippo dei Padri dell’Oratorio fu sottoposta ad alterne vicende storiche. Chiusa nel 1855 in seguito alla Legge Siccardi, tutti i suoi beni vennero messi all’asta ed il monumentale altare maggiore posto nel Santuario di Cussanio. Per lungo tempo fu adibita a magazzino comunale. In occasione dell’inaugurazione del monumento al Generale Arimondi, alla presenza di Umberto I, in quei locali venne allestito un banchetto con 300 invitati. Riaperta al culto nel 1901, grazie al Canonico Allasia, fu punto di riferimento per la gioventù studiosa saviglianese e dimora a Santuario della Vergine del Rosario Patrona Principale di Savigliano.
La cartolina del 1939 presenta l’interno della chiesa.
All’inizio dell’anno esplose in Cina una rivolta antioccidentale organizzata dalla setta xenofoba dei Boxer. Le potenze occidentali, per tutelare i propri interessi politico-economici, inviarono forti contingenti militari prendendo a pretesto alcuni gravi episodi come l’uccisione di stranieri, le fucilazioni in massa di cinesi convertiti al Cristianesimo e l’assedio alle ambasciate a Pechino.
Il 29 luglio l’anarchico Gaetano Bresci assassinò Umberto I.
La Domenica del Corriere del 28 ottobre dedicò la sua copertina al concittadino Giovanni Schiaparelli, che dopo quarant’anni lascio l’incarico di direttore dell’Osservatorio di Brera a Milano.
A Savigliano era sindaco il dottor Giovanni Baralis. Il Saviglianese riportò notizia della riapertura al culto della chiesa di San Filippo; sulla facciata della sua casa natale venne posta una lapide in ricordo del deputato Stefano Lausetti.
Ecco in fotografia la leva di quell’anno.
Questa cartolina del 26 luglio 1929 presenta il tratto di strada che da Pietro Santarosa porta alla parrocchia di S. Andrea.
A sinistra, in primo piano, la casa della famiglia Marcarino, poi quella dai piccoli portici, dove le sorelle Calligaris tenevano a pensione studenti ed impiegati. A destra, parte dei palazzi Villa e Santarosa fatti erigere dalla principessa Isabella di Savoia. In primo piano, la casa natale del poeta Meo Capra, abbattuta negli anni Sessanta del secolo scorso. In posa alcuni ragazzi all’imbocco di via Pietro Santarosa: via che portava ai “giardini di foss” delle sorelle Giraudo, dove i saviglianesi si recavano ad acquistare fiori e verdure.
Processione in via Sant’Andrea in transito davanti a palazzo Santa Rosa. Riconoscibili una delle patronesse (Teresa Monasterolo) e alcuni prelati (don Francone, priore di San Pietro, e il pievano don Marengo)
All’inizio dell’anno esplose in Cina una rivolta antioccidentale organizzata dalla setta xenofoba dei Boxer. Le potenze occidentali, per tutelare i propri interessi politico-economici, inviarono forti contingenti militari prendendo a pretesto alcuni gravi episodi come l’uccisione di stranieri, le fucilazioni in massa di cinesi convertiti al Cristianesimo e l’assedio alle ambasciate a Pechino.
Il 29 luglio l’anarchico Gaetano Bresci assassinò Umberto I.
La Domenica del Corriere del 28 ottobre dedicò la sua copertina al concittadino Giovanni Schiaparelli, che dopo quarant’anni lascio l’incarico di direttore dell’Osservatorio di Brera a Milano.
A Savigliano era sindaco il dottor Giovanni Baralis. Il Saviglianese riportò notizia della riapertura al culto della chiesa di San Filippo; sulla facciata della sua casa natale venne posta una lapide in ricordo del deputato Stefano Lausetti.
Ecco in fotografia la leva di quell’anno.
Questa cartolina del 26 luglio 1929 presenta il tratto di strada che da Pietro Santarosa porta alla parrocchia di S. Andrea.
A sinistra, in primo piano, la casa della famiglia Marcarino, poi quella dai piccoli portici, dove le sorelle Calligaris tenevano a pensione studenti ed impiegati. A destra, parte dei palazzi Villa e Santarosa fatti erigere dalla principessa Isabella di Savoia. In primo piano, la casa natale del poeta Meo Capra, abbattuta negli anni Sessanta del secolo scorso. In posa alcuni ragazzi all’imbocco di via Pietro Santarosa: via che portava ai “giardini di foss” delle sorelle Giraudo, dove i saviglianesi si recavano ad acquistare fiori e verdure.
Processione in via Sant’Andrea in transito davanti a palazzo Santa Rosa. Riconoscibili una delle patronesse (Teresa Monasterolo) e alcuni prelati (don Francone, priore di San Pietro, e il pievano don Marengo)
Palazzo Muratori Cravetta sorge lungo “Contrada Jerusalem” un tempo nota come la Contrada dipinta, per le numerose facciate affrescate, che facevano da sfondo alle processioni tra la Collegiata di S. Andrea e la Chiesa di San Domenico.
La trasformazione dell’edificio nella forma attuale fu intrapresa nel 1593 da Giovanni Francesco I Cravetta, primo Presidente del Senato ducale, e conclusa dal nipote Giovanni Francesco II.
La cartolina riproduce l’interno del palazzo nel 1932.
La foto ritrae la figlioletta del Direttore della Cassa di Risparmio Decimo Gullino, mentre declama la poesia rivolta alle sue altezze Umberto e Maria José nel giardino di palazzo Cravetta il 21 settembre 1930.
Antico Palazzo dei Conti di Cravetta di Villanovetta
Facciata interna del palazzo progettettato dall’architetteto Ercole Negri di San Front, appartenuto alle famiglie dei Tapparelli e dei Muratori e in cui morìil 26 luglio del 1630 il Duca Carlo Emanuele I di Savoia
Palazzo Muratori Cravetta sorge lungo “Contrada Jerusalem” un tempo nota come la Contrada dipinta, per le numerose facciate affrescate, che facevano da sfondo alle processioni tra la Collegiata di S. Andrea e la Chiesa di San Domenico.
La trasformazione dell’edificio nella forma attuale fu intrapresa nel 1593 da Giovanni Francesco I Cravetta, primo Presidente del Senato ducale, e conclusa dal nipote Giovanni Francesco II.
La cartolina riproduce l’interno del palazzo nel 1932.
La foto ritrae la figlioletta del Direttore della Cassa di Risparmio Decimo Gullino, mentre declama la poesia rivolta alle sue altezze Umberto e Maria José nel giardino di palazzo Cravetta il 21 settembre 1930.
Antico Palazzo dei Conti di Cravetta di Villanovetta
Facciata interna del palazzo progettettato dall’architetteto Ercole Negri di San Front, appartenuto alle famiglie dei Tapparelli e dei Muratori e in cui morìil 26 luglio del 1630 il Duca Carlo Emanuele I di Savoia
“Il Saviglianese” del 1° maggio 1947 riporta la cronaca del 1° Convegno ciclomicromotoristico di Savigliano: “In piazza stazione si sono radunati 720 partecipanti a questo convegno, che per diverse ragioni essenzialmente tecniche non ha potuto avere lo sviluppo che si attendeva. La Coppa Città di Savigliano è stata assegnata al signor Bianco di Torino, che su Sirio OMB ha compiuto il percorso in modo brillantissimo per velocità e regolarità”. Nella fotografia del 1°maggio, in corso Roma sfila il gruppo vincitore.
Statua del Cristo Risorto in processione in Corso Roma in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Sfilata di protesta in corso Roma degli operatori del settore primario, sotto lo slogan “forse domani utili torneremo, noi che del petrolio ne abbiamo sempre fatto a meno” nel periodo della crisi petrolifera
“Il Saviglianese” del 1° maggio 1947 riporta la cronaca del 1° Convegno ciclomicromotoristico di Savigliano: “In piazza stazione si sono radunati 720 partecipanti a questo convegno, che per diverse ragioni essenzialmente tecniche non ha potuto avere lo sviluppo che si attendeva. La Coppa Città di Savigliano è stata assegnata al signor Bianco di Torino, che su Sirio OMB ha compiuto il percorso in modo brillantissimo per velocità e regolarità”. Nella fotografia del 1°maggio, in corso Roma sfila il gruppo vincitore.
Statua del Cristo Risorto in processione in Corso Roma in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Sfilata di protesta in corso Roma degli operatori del settore primario, sotto lo slogan “forse domani utili torneremo, noi che del petrolio ne abbiamo sempre fatto a meno” nel periodo della crisi petrolifera
“A sei chilometri circa dalla città di Savigliano, e a un chilometro al di là dell’antica Villa di Solere (Soleriae o Soleria), trovasi la bella chiesa parrocchiale dedicata alla SS. Salvatore, la quale novera sott’essa 1550 anime. Giace essa sulla sponda sinistra del Maira, nel centro di estesa e ferace pianura. La chiesa è provveduta di sacre reliquie, chiusa in una bell’urna astile tradizionale, la quale vien deferta nelle processioni del SS. Sacramento e di N.D. del Rosario”. (C. Turletti, Storia di Savigliano, Vol. 2, pag. 229-233).
Fondate nel 1880 ed approvate con R. Decreto del 6 marzo 1881, le Officine di Savigliano dirette dall’ingegnere Ottavio Moreno fecero in breve tempo tali progressi che le portarono ad occupare uno dei primi posti nell’industria italiana.
Il 6 ottobre 1881 furono visitate dal Ministro dei Lavori Alfredo Baccarini, che con Casimiro Sperino, deputato del nostro collegio, era stato uno dei primi fautori della loro apertura.
Il 13 ottobre 1882 ebbero l’onore della visita di S.A.R. il principe Tommaso duca di Genova.
La foto scattata nei primi anni Trenta del secolo scorso sulla strada interna delle Officine, che le maestranze chiamano “via Roma”, ritrae la delegazione fascista in visita. Si riconoscono in primo piano: Attilio Bonino, segretario federale della provincia di Cuneo, il Podestà Annibale Galateri., il signor Bussolin segretario dell’Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi di Guerra, il rappresentante dei sindacati, signor Piccotto, l’Ufficiale dei Carabinieri ed alcuni dirigenti.
“Il Saviglianese” del 4 marzo 1920 riportava la notizia che una parte di piazza d’Armi sarebbe stata adibita a campo da calcio.
Provvisoriamente cintato da corde, sorgeva sul terreno che attualmente è sede delle bocciofile. Nel 1925 veniva realizzato un nuovo campo, oggi sede del Tennis Club, anche questo privo di recinzione.
Solo nel 1933 la Cassa di Risparmio locale donò alla città un vero stadio, edificato tra una parte di viale Gozzano e viale IV Novembre. Nel 1949 il campo veniva dotato di una pista ciclistica.
La cartolina riprende l’ingresso dello stadio da viale Gozzano; sul muro di cinta i fasci del Littorio con le targhe: “Stadio del Littorio anno XII – dono della Cassa di Risparmio di Savigliano”.
Sullo sfondo la tribuna coperta. Dopo la Seconda guerra mondiale lo stadio veniva intitolato a Otttavio Morino, centravanti dei Maghi, morto nel 1941.
La fotografia dell’11 maggio 1933 riprende la parata militare in piazza Vittorio Emanuele II, dove in primo piano sfilano i nostri Bersaglieri guidati dal presidente Giovanni Giuliano.
Il Labaro che portavano constava di 18 medaglie al valore militare, una d’oro, dieci d’argento e sette di bronzo. Madrina la signora Anfossa Cordoni Stevano, nipote del Maggiore dei Bersaglieri Vincenzo Stevano.
È il 1963: la cartolina presenta l’inizio di Corso Vittorio Veneto con alla destra il garage Pisani, concessionario Fiat in Pinerolo ed altri paesi della provincia di Cuneo.
La sede saviglianese era gestita dai fratelli Orusa, che tra gli altri dipendenti si avvalevano della preziosa collaborazione del “mitico” Maurino. Accanto la casa della famiglia Gallo ed a seguire il condominio “del Pino”. A sinistra una parte del giardino della signora Gollier confinante con il palazzone Lux costruito sul terreno dell’Osteria dei Cacciatori. Allo stop, in primo piano, la macchina dell’autoscuola Bodrero: alla guida un praticante con a fianco l’istruttore Gianni Emanuelli. Completano il quadro una 1.100 ed un furgoncino che in senso inverso è diretto verso la stazione che spunta in lontananza.
È il 1963: la cartolina presenta l’inizio di Corso Vittorio Veneto con alla destra il garage Pisani, concessionario Fiat in Pinerolo ed altri paesi della provincia di Cuneo.
La sede saviglianese era gestita dai fratelli Orusa, che tra gli altri dipendenti si avvalevano della preziosa collaborazione del “mitico” Maurino. Accanto la casa della famiglia Gallo ed a seguire il condominio “del Pino”. A sinistra una parte del giardino della signora Gollier confinante con il palazzone Lux costruito sul terreno dell’Osteria dei Cacciatori. Allo stop, in primo piano, la macchina dell’autoscuola Bodrero: alla guida un praticante con a fianco l’istruttore Gianni Emanuelli. Completano il quadro una 1.100 ed un furgoncino che in senso inverso è diretto verso la stazione che spunta in lontananza.
Il 2 dicembre 1945 venne fondata ufficialmente a Savigliano l’AVIS: il primo gruppo di volontari della provincia di Cuneo.
Già durante la guerra, su richiesta dei medici dell’ospedale, alcuni amici che si radunavano nel retrobottega del negozio del signor Pietro Pipino incominciarono a donare il proprio sangue. Non ancora provvisti di una sede permanente, le comunicazioni venivano esposte in Piazza del Popolo nelle vetrine del negozio di ferramenta del signor Pipino, che sarà tra i fondatori ed il primo presidente dell’associazione.
Sotto l’Ala verrà inaugurata la prima sede, che dopo vari insediamenti troverà la definitiva collocazione in via Torino.
Nel 30° anno dalla fondazione, nei giardini dell’ospedale, veniva inaugurato il monumento al donatore.
Al centro dell’immagine il presidente Avis. Pietro Pipino ed il primo labaro della fondazione fotografati nel cortile del Circolo Saviglianese.
A Savigliano è sindaco il dottor Giovanni Baralis, che per molti anni sarà al centro della vita politica e cittadina.
In ottobre l’albergo “Aquila d’oro” ospita lo storico e giornalista Carlo Gioda accompagnato dalla figlia per ricerche e studi sulla nostra città da inserire nel primo fascicolo della rivista romana “La nostra antologia”, che vedrà la luce nel mese di dicembre.
Nella foto i nati in questo anno nel cortile dell’albergo “Europa“. Si riconoscono: G. Alloa, C. Bocca, C.Bodrero, M. Bertoglio, P. Donnarumma, i fratelli Monasterolo, Russo ed al centro il canonico Giovanni Armandi.
Nel 1498 in Regione Malborgatto, odierna Pieve, la confraternita della Pietà disponeva di un oratorio che venne distrutto dai francesi nel 1543 . Ricostruita in loco, fu nuovamente distrutta nel 1640.
Nel 1708 la confraternita decise di innalzare una nuova chiesa nel centro cittadino affidando l’incarico della progettazione all’architetto torinese Giacomo Plantery. La prima pietra fu posta nel giugno 1708 come ricorda il testo inciso sulla pietra fondamentale: “In angulari lapide Christo Jesus Pietatis fundamenta. Anno MDCCVII mensis junij die XIIJ”. La chiesa fu terminata nel 1722 ma solo cent’anni dopo fu eretto il campanile.
Nel 1838 con l’abbattimento dell’isolato “Champeaux”, di fronte alla facciata della chiesa si creò l’attuale piazzetta detta del Cristo, che avrebbe accolto lo svolgimento di una parte del mercato.
La cartolina del ferragosto del 1911 presenta sopra il portale d’ingresso l’affresco del “Trionfo della Croce”, di fianco alla chiesa la pasticceria del signor Ferdinando Bella.
Negli anni Sessanta del secolo scorso venne eliminato per lavori di ampliamento il piccolo cimitero ebraico.
Per accedervi si entrava da una porticina in ferro che, quando si apriva, cigolava sui cardini arrugginiti. C’erano due roseti a ridosso del muro, poche tombe con marmi logorati dalle intemperie, che rendevano i nomi leggibili a stento: Colombo, Falchi, Lattes, Mortara, Olivetti, Ottolenghi, Segre e Strumia. Comparivano anche le lapidi di due guardie reali albanesi di religione ortodossa.
Ha preso il via in archivio il laboratorio didattico 6 operai in cerca d’autore in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore Arimondi-Eula di Savigliano. Gli studenti della II A, coordinati dalla prof.ssa Cinzia Mario, ricostruiranno le biografie di 6 studenti che negli anni Venti frequentavano la Regia Scuola Industriale. I dati storici saranno poi il punto di partenza per dare libero sfogo alla fantasia e rendere i 6 studenti del passato protagonisti di racconti di ambientazione storica.
Il laboratorio rientra nel progetto Prima fermata: Savigliano, vincitore del bando Musei Aperti della Fondazione CRC. Gli elaborati saranno materiale da cui attingere per la attività di valorizzazione e per l’allestimento presso il Museo Ferroviario della seconda parte del percorso diffuso cittadino dedicato alla produzione ferroviaria.
Giorno della memoria e del ricordo 2018 – Programma
Domani sera appuntamento da non perdere!
In occasione della Giorno della Memoria a Savigliano al Cinema Aurora, alle ore 21, verrà proiettato il documentario “L’Olocausto: cronaca di uno sterminio”. Introduzione a cura di Pierluigi Garelli – Istituto storico della Resistenza di Cuneo.
Si segnala che il III ed ultimo workshop “Fare i treni, modellare i treni” in collaborazione con ALSTOM Spa, CEMI e Museo Ferroviario Piemontese, verrà posticipato di una settimana.
Si svolgerà quindi giovedì 1 e sabato 3 febbraio – chiusura iscrizioni lunedì 29 GENNAIO.
Si allega la scheda informativa e i moduli da compilare per l’iscrizione.
Nell’ambito del progetto “PRIMA FERMATA SAVIGLIANO”, ideato dall’Archivio Storico, vincitore del bando Musei Aperti della Fondazione CRC e realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del Polo del ‘900 – Bando per il Piemonte, sarà realizzato a Savigliano l’ultimo dei tre workshop gratuiti di meccanica, disegno e modellismo in collaborazione con il Centro Europeo di Modellismo Industriale, l’Alstom S.p.a. e il Museo Ferroviario Piemontese.
Il workshop sarà finalizzato a mettere in contatto il pubblico interessato con ingegneri ed operai specializzati che hanno lavorato e lavorano attualmente nello stabilimento ALSTOM, offrendo nel contempo, grazie alle collaborazioni attivate, occasioni di confronto sulle evoluzioni delle tecniche di lavorazione, le necessità del mercato e la peculiarità delle professioni artigiane.
III WORKSHOP: 27/01 e 03/02/18 – chiusura iscrizioni 22/01/18
Si allega la scheda informativa e i moduli da compilare per l’iscrizione
Si segnala che il III ed ultimo workshop “Fare i treni, modellare i treni” in collaborazione con ALSTOM Spa, CEMI e Museo Ferroviario Piemontese, verrà posticipato di una settimana.
Si svolgerà quindi giovedì 1 e sabato 3 febbraio – chiusura iscrizioni lunedì 29 GENNAIO.
Si allega la scheda informativa e i moduli da compilare per l’iscrizione.
Nell’ambito del progetto “PRIMA FERMATA SAVIGLIANO”, ideato dall’Archivio Storico, vincitore del bando Musei Aperti della Fondazione CRC e realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del Polo del ‘900 – Bando per il Piemonte, sarà realizzato a Savigliano l’ultimo dei tre workshop gratuiti di meccanica, disegno e modellismo in collaborazione con il Centro Europeo di Modellismo Industriale, l’Alstom S.p.a. e il Museo Ferroviario Piemontese.
Il workshop sarà finalizzato a mettere in contatto il pubblico interessato con ingegneri ed operai specializzati che hanno lavorato e lavorano attualmente nello stabilimento ALSTOM, offrendo nel contempo, grazie alle collaborazioni attivate, occasioni di confronto sulle evoluzioni delle tecniche di lavorazione, le necessità del mercato e la peculiarità delle professioni artigiane.
III WORKSHOP: 27/01 e 03/02/18 – chiusura iscrizioni 22/01/18
Si allega la scheda informativa e i moduli da compilare per l’iscrizione
Nell’ambito dei festeggiamenti per San Sebastiano, sabato 20 gennaio vi aspettiamo presso la Sala Crosà Neira in Piazza Misericordia alle ore 21,00.
Cercheremo di rispondere, in tono colloquiale, alla domanda che ciascuno di noi prima o poi si pone nell’arco della sua vita: chi sono, da dove vengo? Tra i miei antenati esiste qualche personaggio famoso?
Scopriremo quanto sia affascinante la ricerca genealogica e quanto possa essere appassionante, coniugando strumenti del passato e del futuro, scoprire la propria storia familiare.
Si allega la locandina degli eventi in programma per la festa patronale di San Sebastiano.
Presentazione treno storico al museo ferroviario piemontese
Nell’ambito del progetto “PRIMA FERMATA SAVIGLIANO”, ideato dall’Archivio Storico Comunale, vincitore del bando Musei Aperti della Fondazione CRC e realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del Polo del ‘900 – Bando per il Piemonte, presso il Museo Ferroviario Piemontese, partner principale del progetto, nel weekend dell’8 dicembre sarà presentato ai visitatori il treno storico per le ferrovie turistiche. Con l’arrivo lo scorso 30 ottobre presso il sito espositivo di Savigliano della carrozza “Corbellini”, il treno storico del Museo Ferroviario Piemontese è pronto per essere presentato al pubblico. Il convoglio, trainato da una locomotiva a vapore del 1907, sarà così composto: la carrozza cento porte del 1932, i carri merci a cassa in legno degli anni ’20 per il trasporto di acqua e carbone per la locomotiva a vapore e biciclette al seguito dei passeggeri e la carrozza Corbellini risalente al 1952 con scompartimenti di 2° e 3° classe. Il treno storico del Museo Ferroviario Piemontese sarà uno strumento prezioso per promuovere l’uso delle ferrovie turistiche e la diffusione della cultura ferroviaria. Per tutto il weekend sarà possibile inoltre compiere curiosi viaggi ferroviari in draisina o con il ferrociclo e assistere ad animazioni natalizie per bambini e famiglie. Ingresso: bambini e possessori Abbonamento Musei gratuito, adulto accompagnatore € 5
Storia del corpo di Polizia Municipale della Città di Savigliano, a cura di Rocco Martini
La “Storia del Corpo di Polizia Municipale della Città di Savigliano” è una ricerca documentale finalizzata a ricostruire i principali passaggi storico istituzionali che hanno caratterizzato l’evoluzione del Corpo di Polizia Municipale della Città, dall’epoca medioevale ai giorni nostri .
Particolare attenzione è stata posta al ruolo delle persone che hanno fatto le “Guardie” a Savigliano, alle loro caratteristiche umane, alla professionalità spesa al servizio della collettività, anche attraverso la narrazione di fatti accaduti.
Donne e uomini che dentro l’uniforme della Polizia Urbana, con umiltà e sacrificio, sono stati testimoni discreti dell’evolversi della città con i suoi eventi.
Una Città per famiglia. Quattro secoli di assistenza all’infanzia a Savigliano
Pubblicazione dell’Assessorato alla Cultura, frutto del lavoro di ricerca storica condotta in occasione dell’edizione 2014, dedicata alla storia dell’assistenza all’infanzia a Savigliano, della rassegna Schegge di memoria, ideata dall’Archivio Storico/Centro della Memoria.
Nel 1883 una parte dell’ex convento delle Clarisse venne utilizzata per la costruzione di un nuovo quartiere di fanteria. La caserma fu intitolata “Principe di Napoli” e durante la Prima guerra mondiale accolse numerosi fanti e squadroni di cavalleria. A guerra terminata, la caserma venne ribattezzata “Trosarelli” in onore del concittadino colonnello Luigi Giovanni, Medaglia d’oro al Valor Militare, deceduto in Africa. Per lungo tempo fu presidio militare e per parecchi anni ospitò il C.A.R. dell’Artiglieria alpina, fino alla sua chiusura. Fu poi adottato e trasformato a plesso scolastico (IPC e Geometri) con l’aggiunta del Palazzetto dello sport dedicato alla memoria del professor Renato Ferrua. La cartolina presenta un corso Roma nel settembre 1934.
In origine fu denominata Piazza Nuova. Furono proposte diverse denominazioni come “Piazza Castello” e “Piazza Sabauda”, ma la scelta cadde su Vittorio Emanuele II. La veduta fissa una parte della piazza con l’acciottolato e le “lose” per il passaggio delle vetture. Sulla destra parte del dehors del caffè del Commercio; in centro i lampioni a gas e in lontananza il monumento con alle spalle l’Ala inaugurata nel 1857, composta da due botteghe, l’ufficio del Dazio comunale e due alloggi al piano superiore. Nel tempo servì come magazzino di foraggio e mercato al coperto, l’ultima casa a sinistra fu la prima sede dell’Istituto Beato Amedeo di Savoia.
La ditta Felice Vineis e F.lli, nel Biellese, era molto produttiva dovuta agli articoli di ferramenta. Giovanni, uno dei fratelli, si staccò dalla società e apri una sua officina a Savigliano; in piazza Cavour ad angolo con via Palestro. Anni dopo lasciò la bottega al nipote Virgilio, che grazie alla sua guida aveva acquisito grande esperienza nelle costruzioni in ferro; molte delle vetrine in ferro battuto spiccano ancora ai giorni nostri. Nel momento di maggiore espansione , l’officina contava 25 dipendenti. Eccoli nella foto scattata nel 1933; dove al centro si possono scorgere il cav. Vineis,seduto, affiancato dai signori Guerra, Bertoglio e Ruffino futuri proprietari.
La cartolina ci presenta l’inizio di via Torino, conosciuta anticamente come Via Maestra. A destra si possono notare la drogheria della signora Bertoglio, con accanto la casa natale del Teologo scrittore Felice Cuniberti che ospitava al piano terra il salone di toeletta di Lorenzo Colombero, a fianco il negozio di oli e profumi di Diego Giraldi. A sinistra invece si possono notare il Caffè del Commercio del signor Michele Gedda; il negozio di Pietro Caminale; la chiesa della Confraternita di San Giovanni Battista, dove è ancora conservato il Battesimo di Cristo; ed infine il rinomato albergo “Aquila d’oro”, proprietà della famiglia Cavalli, punto d’incontro dei buongustai saviglianesi.
I prati e i boschi intorno al Santuario veniva occupati da numerosi gruppi armati di borse, che arrivavano a piedi o in bicicletta dalla città ed all’ombra di alberi consumavano la merenda sinoira tra canti e balli.Il menù era vario a seconda delle possibilità.
Ecco un elenco: ancioe al verd, giambon, salam cru e cheuit e a la grasa, salada con jeuv dur, lenga ‘n sausa, quaiette, arost, cotlette panà, polastr rusti, formagg moj e dur e fruta dé stagion.
Col passare del tempo questa antica tradizione si sta affievolendo, ma si continua a festeggiare il martedì per onorare la B.V. della Sanità.
Cartolina del Santuario della Madonna della Sanità spedita il 21 aprile 1929 in Francia ad Epernay Marne.
Il contenuto del testo della cartolina, riportato dalla pagina Facebook che ospita questa immagine, è di scarso interesse.
I prati e i boschi intorno al Santuario veniva occupati da numerosi gruppi armati di borse, che arrivavano a piedi o in bicicletta dalla città ed all’ombra di alberi consumavano la merenda sinoira tra canti e balli.Il menù era vario a seconda delle possibilità.
Ecco un elenco: ancioe al verd, giambon, salam cru e cheuit e a la grasa, salada con jeuv dur, lenga ‘n sausa, quaiette, arost, cotlette panà, polastr rusti, formagg moj e dur e fruta dé stagion.
Col passare del tempo questa antica tradizione si sta affievolendo, ma si continua a festeggiare il martedì per onorare la B.V. della Sanità.
Cartolina del Santuario della Madonna della Sanità spedita il 21 aprile 1929 in Francia ad Epernay Marne.
Il contenuto del testo della cartolina, riportato dalla pagina Facebook che ospita questa immagine, è di scarso interesse.
Monumento a Santorre Santa Rosa e Arco Monumentale
La cartolina del periodo della Seconda guerra mondiale presenta un angolo di piazza Santarosa. Si possono notare il monumento all’eroe saviglianese Santorre di Santa Rosa, privo del cancello di protezione fuso per necessità belliche; accanto l’Arco Trionfale eretto nel 1585 per il passaggio in città di Carlo Alberto I e Caterina d’Austria. Alla sinistra si possono scorgere la cartoleria del signor Giuseppe Brero e la tabaccheria di Luigi Piccini.
La cartolina del 1900 presenta la cappella di S. Bernardo. Le origini di quest’ultima risalgono al Medioevo, grazie alle pitture interne datate in torno al tardo Quattrocento. Fu rimaneggiata tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700. La Messa fu officiata stabilmente fino alla metà degli anni Sessanta del Novecento, l’ultimo cappellano fu il canonico Matteo Gambino.
Ecco un angolo dei giardini pubblici di piazza Cavour con gli antichi bastioni. Sullo sfondo, nascosto dagli alberi, il macello, la ghiacciaia, la piccola ala adibita dal Comune a deposito di materiale per la manutenzione delle strade cittadine, la torre di avvistamento e quella comunale.
Cartolina del 20 aprile 1936 inviata dalla recluta Pietro Balbo, riproduce due vedute di Savigliano. In alto la caserma Principe Amedeo di Piazza Nizza e in basso l’Ara della Vittoria.
Nella foto ricordo possiamo ammirare i giovani nati nel 1906 in posa davanti all’albergo Nuova Italia in piazza della stazione in occasione del pranzo di leva.
In prima fila seduti: Ferrero, Pignata, Emanuelli, Villa, Perlo; Ambroggio; Ariaudo e Castelli. Al centro: Benso, Racca, Cavarero, Fissore. In terza fila: Isaia, Perrone, Monge (?), Abà, Moraglio (?), Ambrassa e Tortone.
Nella foto ricordo possiamo ammirare i giovani nati nel 1906 in posa davanti all’albergo Nuova Italia in piazza della stazione in occasione del pranzo di leva.
In prima fila seduti: Ferrero, Pignata, Emanuelli, Villa, Perlo; Ambroggio; Ariaudo e Castelli. Al centro: Benso, Racca, Cavarero, Fissore. In terza fila: Isaia, Perrone, Monge (?), Abà, Moraglio (?), Ambrassa e Tortone.
La cartolina datata 1969 mostra a sinistra la casa della signora Bertoglio Bergese, dove spicca la pubblicità dell’aperitivo Faramia, sotto i portici si trovava la drogheria di Giovanni Garbero, di fronte la cartolibreria Becchio e l’insegna della birra Peroni. Più in giù si nota la filiale della Banca Popolare di Novara costruita nel 1954.
Cartolina edita da G. Vola, è parte della tematica: “Saluti da..”, spedita in Francia nel 1910. In alto a destra, nel piccolo rettagolo, il monumento Generale Arimondi; a sinistra una coppia di viaggiatori con la valigia, che aprendola presenta un piccolo albulm a fisarmonica dove si snodano dodici vedute della città.
Copertina del giornale “La Tribuna illustrata della domenica” del 8 ottobre 1899. “La tribuna illustrata”, nata come supplemento di ” La Tribuna” uscì il 16 gennaio del 1890. Pubblicato a Roma insieme alla “Domenica del Corriere e “illustrazione Italiana” fu uno dei molti periodici preferiti dagli italiani che li accompagneranno fino al 1969 dopo che venne tolto dalle edicole a pochi anni del suo 75° anniversario.
La fotografia ritrae il monumento eretto al generale Arimondi. L’incarico venne affidato al conte Galateri, che gratuitamente si era offerto di eseguire l’opera. Per la sua ubicazione, la commissione artistica di sorveglianza scelse i giardini di Piazza d’Armi, ma la famiglia Arimondi si oppose, cosicchè il Consiglio Comula optò per la centralissima piazza Vittorio Emanuele II. Il monumento venne inaugurato il 15 ottobre 1899, alla presenza di S.M. Umberto I.
Monumento in piazza del Popolo (Piazza Vittorio Emanuele II) dedicato al Generale Arimondi, comandante nelle colonie italiane d’Africa morto nella battaglia di Adua (1896), dell’artista Annibale Galateri e inaugurato il 15 ottobre 1899
Cartolina edita da G. Vola, è parte della tematica: “Saluti da..”, spedita in Francia nel 1910. In alto a destra, nel piccolo rettagolo, il monumento Generale Arimondi; a sinistra una coppia di viaggiatori con la valigia, che aprendola presenta un piccolo albulm a fisarmonica dove si snodano dodici vedute della città.
Copertina del giornale “La Tribuna illustrata della domenica” del 8 ottobre 1899. “La tribuna illustrata”, nata come supplemento di ” La Tribuna” uscì il 16 gennaio del 1890. Pubblicato a Roma insieme alla “Domenica del Corriere e “illustrazione Italiana” fu uno dei molti periodici preferiti dagli italiani che li accompagneranno fino al 1969 dopo che venne tolto dalle edicole a pochi anni del suo 75° anniversario.
La fotografia ritrae il monumento eretto al generale Arimondi. L’incarico venne affidato al conte Galateri, che gratuitamente si era offerto di eseguire l’opera. Per la sua ubicazione, la commissione artistica di sorveglianza scelse i giardini di Piazza d’Armi, ma la famiglia Arimondi si oppose, cosicchè il Consiglio Comula optò per la centralissima piazza Vittorio Emanuele II. Il monumento venne inaugurato il 15 ottobre 1899, alla presenza di S.M. Umberto I.
Monumento in piazza del Popolo (Piazza Vittorio Emanuele II) dedicato al Generale Arimondi, comandante nelle colonie italiane d’Africa morto nella battaglia di Adua (1896), dell’artista Annibale Galateri e inaugurato il 15 ottobre 1899
Il 10 aprile 1836 si inaugurò il nuovo teatro con le rappresentazioni dell’opera di Gaetano Donizetti, “L’esule di Roma”, e della “Pazza per amore” del maestro Coppola.
Nel 1899 venne intitolato alle sorelle Milanollo.
Dopo anni di abbandono, nel 1969 iniziarono i lavori di restauro. Fu riaperto il 16 settembre 1972 ed inaugurato il 17 con un concerto dell’orchestra del Teatro Regio di Torino.
Nella fotografia il teatro Milanollo è ritratto nei primi anni del XX secolo. L’inaugurazione del Teatro Civico, poi intitolato nel 1899 alle sorelle Milanollo, avvenne nel 1836.
Interno e palchi del teatro Milanollo, in stile neoclassico, durante dei lavori di ristrutturazione. Il teatro fu progettato da Maurizio Eula e costruito fra il 1834 e il 1836 – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Statua del Cristo Risorto in processione in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Il 10 aprile 1836 si inaugurò il nuovo teatro con le rappresentazioni dell’opera di Gaetano Donizetti, “L’esule di Roma”, e della “Pazza per amore” del maestro Coppola.
Nel 1899 venne intitolato alle sorelle Milanollo.
Dopo anni di abbandono, nel 1969 iniziarono i lavori di restauro. Fu riaperto il 16 settembre 1972 ed inaugurato il 17 con un concerto dell’orchestra del Teatro Regio di Torino.
Nella fotografia il teatro Milanollo è ritratto nei primi anni del XX secolo. L’inaugurazione del Teatro Civico, poi intitolato nel 1899 alle sorelle Milanollo, avvenne nel 1836.
Interno e palchi del teatro Milanollo, in stile neoclassico, durante dei lavori di ristrutturazione. Il teatro fu progettato da Maurizio Eula e costruito fra il 1834 e il 1836 – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Statua del Cristo Risorto in processione in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Fotografia di Federico Testa ed edita dalla Tipografia Saviglianese, ritrae il reparto Torneria con due adetti in posa: in primo piano il signor Genti.
Il biplano Caproni 600 HP in fase di collaudo.
La SNOS di Savigliano, improntata alla produzione di materiale rotante per le ferrovie,tranvie e lavori di meccanica generale, allo scoppio della prima guerra mondiale attivò un reparto di aviazione, esaminato nel 1939 dal Duce nella sua visita a Savigliano.
Fotografia della nuova stella della Mole Antonelliana scattata in occasione della sua sistemazione, il 31/01/1961 per il Centenario dell’Unità di Italia, in cima alla nuova guglia in acciaio costruita dalla Snos a Savigliano. La stella in acciaio inox è alta 2,40 m e pesa 240 kg e sostituì la precedente decorazione, crollata insieme a 47 metri di guglia il 23 maggio 1953 a causa di un ciclone
Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS)/Fiat Ferroviaria – Interno dello stabilmento
Interno dello stabilimento Snos: forno per ricottura di distensione funzionante a gas, prodotto nella stessa officina con carbone cok. A fianco, la calandra per la curvatura dei tubi in acciao per la costruzione delle condotte forzate per centrali elettriche tubi, per acquedotti e serbatoi.
Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS)/Fiat Ferroviaria – Materiale rotabile
Vagone-serbatoio per trasporto di ammoniaca liquida (comm.ssa 4067); spedizione del 14 maggio 1949. A lato del vagone l’invalido di guerra Carmelo Ladelfa
Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS) – Automazione del lavoro
Interni delle Officine Savigliano: braccio robotico per l’assemblaggio di parti meccaniche utilizzato per il processo produttivo. Probabile visita allo stabilimento da parte di esterni
Fotografia di Federico Testa ed edita dalla Tipografia Saviglianese, ritrae il reparto Torneria con due adetti in posa: in primo piano il signor Genti.
Il biplano Caproni 600 HP in fase di collaudo.
La SNOS di Savigliano, improntata alla produzione di materiale rotante per le ferrovie,tranvie e lavori di meccanica generale, allo scoppio della prima guerra mondiale attivò un reparto di aviazione, esaminato nel 1939 dal Duce nella sua visita a Savigliano.
Fotografia della nuova stella della Mole Antonelliana scattata in occasione della sua sistemazione, il 31/01/1961 per il Centenario dell’Unità di Italia, in cima alla nuova guglia in acciaio costruita dalla Snos a Savigliano. La stella in acciaio inox è alta 2,40 m e pesa 240 kg e sostituì la precedente decorazione, crollata insieme a 47 metri di guglia il 23 maggio 1953 a causa di un ciclone
Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS)/Fiat Ferroviaria – Interno dello stabilmento
Interno dello stabilimento Snos: forno per ricottura di distensione funzionante a gas, prodotto nella stessa officina con carbone cok. A fianco, la calandra per la curvatura dei tubi in acciao per la costruzione delle condotte forzate per centrali elettriche tubi, per acquedotti e serbatoi.
Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS)/Fiat Ferroviaria – Materiale rotabile
Vagone-serbatoio per trasporto di ammoniaca liquida (comm.ssa 4067); spedizione del 14 maggio 1949. A lato del vagone l’invalido di guerra Carmelo Ladelfa
Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS) – Automazione del lavoro
Interni delle Officine Savigliano: braccio robotico per l’assemblaggio di parti meccaniche utilizzato per il processo produttivo. Probabile visita allo stabilimento da parte di esterni
copertina del giornale “Illustrazione popolare” nata nel 1869. Giornale per famiglie prodotta dalla casa editrice Treves, che nel 1939 viene rilevata da Aldo Garzanti a causa delle leggi razziali che in quel periodo si stavano protrendendo, essendo i Treves di religione ebraica.
Questa è una cartolina di ringraziamento spedita il 22 ottobre 1932. Accanto alla data, la cartolina riporta, scritta a mano, una “X” relativa al “decimo anno dell’era fascista”. L’obbligo di aggiungere in numero romano l’anno dell’era fascista accanto a quello dell’era cristiana entrò in vigore a partire dal 29 ottobre 1927 in seguito all circolare 25 dicembre 1926.
La città appare molto meno sviluppata di oggi, Piazza Santorre Di Santarosa è animata in una giornata che parrebbe afosa perchè i tendaggi dei negozi sono tutti abbassati, svetta il campanile di Sant’Andrea, innalzato non molti anni prima, e le vicine torri medioevali, componendo una splendida visuale del paese.
[Fonte della descrizione: Pagina FB Savigliano Sparita, 19 giugno 2017]
Una cartolina di Savigliano, viaggiata il 14 settembre 1941 da Napoli, scattata probabilmente dal campanile della chiesa di Sant’Andrea.
Sullo sfondo la chiesa di San Giovanni.
[Fonte del testo: pagina FB Savigliano sparita, 20 giugno 2017]
La cartolina del 1940 ci presenta in primo piano a sinistra il Caffè “dla Tor” di proprietà del signor Giuseppe Rabia, che nel 1950 lo cedette al signor Giovanni Allemandi.
La statua di Santorre di Santarosa venne edificata dallo scultore romano Giuseppe Luchetti Rossi nell’allora piazza Vecchia, grazie ad una raccolta fondi promossa dal Comune: vennero emesse azioni da cinque Lire l’una, da sottoscrivere come contributo al finanziamento dell’opera.
Il monumento venne inaugurato il 22 agosto 1869, in concomitanza con la festa della Madonna della Sanità.
Nella cartolina si può vedere piazza Santarosa sontuosamente addobbata per la solenne ricorrenza della prima incoronazione della SS. Vergine del Rosario, Patrona e Regina di Savigliano.
Il Maresciallo Pietro Badoglio tiene un comizio in piazza Santarosa durante la propria visita a Savigliano il 21 agosto 1938 in occasione della I Sagra del Grano
Manifestazione di protesta per chiedere la scarcerazione del militante comunista Giambattista Lazagna, incarcerato a Fossano nell’ambito dell’inchiesta sulle Brigate Rosse
Tradizionale Processione di Pasqua, organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà, in transito in Piazza Santarosa – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Lavoratori di alcune fabbriche di Savigliano e Bra (fra cui ABET di Bra, Saint Gobain di Savigliano, CMB di Bra) manifestano in piazza Santarosa a Savigliano
Il sindaco di Savigliano Remigio Galletto accompagna Maria Gabriella di Savoia, figlia dell’ultimo re d’Italia Umberto I, durante una visita a Savigliano.
Questa è una cartolina di ringraziamento spedita il 22 ottobre 1932. Accanto alla data, la cartolina riporta, scritta a mano, una “X” relativa al “decimo anno dell’era fascista”. L’obbligo di aggiungere in numero romano l’anno dell’era fascista accanto a quello dell’era cristiana entrò in vigore a partire dal 29 ottobre 1927 in seguito all circolare 25 dicembre 1926.
La città appare molto meno sviluppata di oggi, Piazza Santorre Di Santarosa è animata in una giornata che parrebbe afosa perchè i tendaggi dei negozi sono tutti abbassati, svetta il campanile di Sant’Andrea, innalzato non molti anni prima, e le vicine torri medioevali, componendo una splendida visuale del paese.
[Fonte della descrizione: Pagina FB Savigliano Sparita, 19 giugno 2017]
Una cartolina di Savigliano, viaggiata il 14 settembre 1941 da Napoli, scattata probabilmente dal campanile della chiesa di Sant’Andrea.
Sullo sfondo la chiesa di San Giovanni.
[Fonte del testo: pagina FB Savigliano sparita, 20 giugno 2017]
La cartolina del 1940 ci presenta in primo piano a sinistra il Caffè “dla Tor” di proprietà del signor Giuseppe Rabia, che nel 1950 lo cedette al signor Giovanni Allemandi.
La statua di Santorre di Santarosa venne edificata dallo scultore romano Giuseppe Luchetti Rossi nell’allora piazza Vecchia, grazie ad una raccolta fondi promossa dal Comune: vennero emesse azioni da cinque Lire l’una, da sottoscrivere come contributo al finanziamento dellR