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“La “”Festa della gabbia”” si teneva in ottobre in occasione delle funzioni della Madonna del Rosario, in via Tapparelli. Il sabato sera si addobbavano i balconi con lampade colorate. Cori di lode erano intonati sotto gli affreschi illuminati. Alle 6 della domenica tutti gli uomini della contrada con recipienti di metallo vuoti svegliavano il vicinato. Poi alle sette raggiungevano l’albergo Aquila Nera dove consumavano una zuppa di vino. Alle 11 si teneva una messa cantata e, secondo una tradizione vecchia di secoli, si sospendeva all’inizio della contrada in Piazzetta della Pietà una grande gabbia di legno. Negli anni ’30 i massari della festa chiudevano per gioco nella gabbia una donna nana che faceva le smorfie ai passanti. Al pomeriggio finite le funzioni religiose in San Filippo, erano esposte alle finestre gabbie di ogni dimensione e iniziavano i giochi (corsa nei sacchi, pignatte, gioco della padella e albero della cuccagna). Il giorno dopo, lunedì, in piazza Pietà si teneva un mercatino della roba rotta. L’oggetto più tarlato veniva premiato. (Appunti da L. Botta, Savigliano tra le vecchie e le nuove mura. Savigliano, Agistudio 1981).


Datazione: 1920-1930
Archivio privato Marino Mondino
Argomento: Individuo e società